Dal campo
Qualità e marca, l’accoppiata di Campidanese
Un bilancio della campagna angurie e uno sguardo al futuro con Salvatore Lotta
“Stagione complessa ma ricca di soddisfazioni e, per fortuna, in Sardegna è ancora estate”, esordisce così Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese, alla nostra richiesta di tracciare un quadro pr il suo Gruppo della campagna angurie in via di conclusione.
“Tante difficoltà nella fase iniziale, dove il clima ha pesato sia sulla produzione che sui consumi, veloce ripresa nella fase centrale, dove abbiamo solo patito un po’ le problematiche fitosanitarie generate dal periodo precedente, grande slancio in questa fase finale, dove soprattutto il mercato delle aree turistiche è ancora vivo, come qui in Sardegna dove –grazie anche agli stranieri – l’attività è ancora a pieno regime”.
Della Casa - Quest’anno avete rotto gli indugi e lanciato una campagna di comunicazione originale e di grande visibilità. Qual è il primo bilancio?
Lotta - Siamo molto soddisfatti, non solo dell’interesse suscitato nel mondo distributivo e al consumo, ma anche delle performace in termini di vendita. Gavina è cresciuta del 28% a quantità e del 30% a valore, migliorando così il suo posizionamento sul mercato, a testimonianza del ruolo della comunicazione sul mercato odierno di questa categoria, ormai dominato dalla marca. Eleonora ha fatto ancora meglio, con un più 38%, a testimoniare come saper mantenere una qualità il più possibile costante durante la campagna faccia la differenza e ci sia riconosciuto dalla clientela, tanto che abbiamo potuto anche aumentare la nostra presenza sulla Gdo italiana, soprattutto al sud, dove vogliamo ancora crescere.
Della Casa - Come riuscite in quest’impresa in un contesto climatico così complesso?
Lotta – Non esiste la pozione magica, anzi quest’anno abbiamo faticato più del solito a garantire una qualità adeguata ma, consci del valore della promessa mantenuta, abbiamo preferito ridurre le quantità quando la qualità non era idonea che abbassare il livello. Varietà, tecniche agronomiche, aree vocate, tecnologie per una selezione accurata, unite a una grande passione sono il segreto del nostro sviluppo, fatto di sudore e competenza. Per il futuro stiamo studiando di ampliare il nostro areale produttivo, con partnership di livello per allungare il calendario e mettere a frutto il nostro know how.
Della Casa – Tagliato, fetta e cubettato, come va l’anguria-servizio?
Lotta – Ogni anno lo sviluppo è sempre più convincente; in primis perché il prodotto permette a chi compra di vedere le caratteristiche della polpa e, poi, c’è elemento servizio e la battuta di cassa. Porti a casa quello che ti serve, senza sprechi, spendendo il giusto per un prodotto dove la soddisfazione è tutto. Su questo fronte abbiamo in calendario lo sviluppo di un nostro stabilimento di porzionatura sia in Sardegna che in continente.
Della Casa – Chiudiamo con l’estero, come è andata?
Lotta – Anche qui l’inizio è stato difficile, fino a metà luglio il mercato nord europeo, dove siamo posizionati con i nostri prodotti, è rimasto molto tiepido, poi la domanda si è ripresa e, complice la minor pressione spagnola, abbiamo lavorato bene, soprattutto con pezzature medio-piccole che sono state le più richieste. Saremo a Madrid e a Berlino per avviare anche sull’estero nuovi piani di sviluppo. (gc)