Dalla distribuzione
Patate in gdo: lo sfuso non funziona
Bene il confezionato, ma occorre migliorare la comunicazione
Le patate sono senza dubbio una categoria molto importante all’interno del reparto ortofrutta, con tutta la filiera che da anni sta provando a migliorare la propria offerta sotto tutti i punti di vista: innovazione varietale, packaging, sostenibilità e sviluppo riconoscimenti DOP e IGP.
Questo ha inevitabilmente generato proposte assortimentali sempre più numerose, fino a 14 referenze nei formati più grandi, e, fra quelle a pasta gialla, rossa, bianca e viola, di cui alcune declinate come DOP e IGP, è spesso difficile interpretare l’offerta all’interno dei punti vendita.
Una situazione che si complica se si considera che spesso abbiamo notato una scala prezzi quasi inesistente, in quanto i prezzi al chilo in diverse occasioni sono simili, e questo disorienta ulteriormente il consumatore.
È evidente che bisogna fare meglio. Se, da un lato, è apprezzabile lo sforzo del distributore di segmentare l’offerta, che è sempre sinonimo di come una categoria abbia raggiunto la piena maturità, è oltremodo necessario farlo nella maniera corretta.
Come spesso accade, la comunicazione è poco valorizzata, quando invece dovrebbe essere tenuta in grande considerazione con l’ampliamento della offerta. Fortunatamente, la grande incidenza del prodotto confezionato in qualche modo sopperisce a questa mancanza, soprattutto per quanto riguarda gli utilizzi in cucina. Invece, è raro trovare una comunicazione puntuale nel reparto in merito al valore aggiunto di determinati areali produttivi – penso per esempio alle patate di montagna – piuttosto che lanciare qualche input in merito agli sforzi fatti dal produttore sul tema della sostenibilità.
Sicuramente c’è tanto da lavorare su quel poco di prodotto sfuso posto in vendita sui banchi dei reparti, perché abbiamo trovato patate di piccole dimensioni e disomogenee, spesso brutte da vedere e ammaccate, con prezzi alti (posizionate come prodotto premium) anche MDD. In queste circostanze sarebbe meglio evitare di inserire queste referenze se devono essere gestite in malo modo.
Sicuramente è estremamente complicato gestire la scala prezzi con una inflazione così accentuata all’interno della categoria a causa di una offerta ai minimi storici.
Tuttavia, questa può essere l’occasione per elevare la patata da prodotto basico, a referenza gourmet; senza un lavoro adeguato in punto vendita sarà però complicato raggiungere questo traguardo.
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli