La solidarietà è la prima medicina per l’alluvione

Presenza, assistenza e donazioni le terapie migliori per questa prima fase

La solidarietà è la prima medicina per l’alluvione

La redazione di Italiafruit è adiacente a Piazza Saffi, in quella parte del centro storico di Forlì risparmiata dalle acque: Purtroppo, altrettanto non è successo ad alcuni della nostra squadra che vivono nelle zone limitrofe, da Faenza a Bagnacavallo, da Cesena a Ravenna, fino alle prime colline. Per questo abbiamo vissuto questa tragedia come dalla centrale operativa della protezione civile, in costante collegamento con chi aveva dovuto abbandonare la casa e con chi, viceversa, era bloccato dall’acqua che circondava l’abitazione, per fortuna in un piano alto, o da chi doveva fare i conti una frana che aveva interrotto la strada, fino a chi - per fortuna - viveva la drammaticità della questione solo per il continuo andirivieni degli elicotteri. 

Dalla viva voce dei nostri collaboratori abbiamo compreso l’incredulità, lo sgomento, la paura, la delusione, fino alla rassegnazione per una situazione apparentemente surreale ma drammaticamente vera. Abbiamo altresì compreso l’importanza della vicinanza dei tanti volontari per i meno fortunati, giovani e meno giovani che li hanno aiutati nei momenti iniziali, quelli peggiori, quando l’essersi salvati non bastava più e si iniziava a pensare al domani, non avendo più una casa dove rientrare la sera.

Quando anche presenza e assistenza dei volontari cesseranno il loro l’effetto terapeutico – e succederà presto – sarà il momento della solidarietà, una macchina straordinaria che gli italiani sanno attivare come pochi al mondo. Come impresa siamo stati molto fortunati e, solo ora, cominciamo a rendercene conto compiutamente, per cui proveremo ad aiutare concretamente chi lo è stato meno. Chiunque di noi potrebbe un giorno trovarsi in una situazione simile e siamo sicuri ci farebbe star meglio sapere che c’è qualcuno che pensa a noi.