Il meglio di IFN
La proposta di Regolamento UE accende il dibattito nella filiera
Istituzioni, produttori e distributori a confronto sul tema caldo del momento
Negli ultimi giorni vi è stata una levata di scudi da parte delle istituzioni e delle organizzazioni agricole contro la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo su imballaggi e rifiuti di imballaggio di fine novembre scorso, poiché contiene anche prescrizioni specifiche per l’ortofrutta in confezioni al di sotto di 1,5 kg e l’obbligo di compostabilità per le etichette.
La scorsa settimana, infatti, dapprima è arrivato il parere motivato della Commissione del Senato - che ha fatto seguito alla relazione del Governo – in cui boccia la proposta sia a livello generale, perché non rispetta i principi di sussidiarietà e proporzionalità, soprattutto per ciò che attiene alla preferenza delle attività di riutilizzo rispetto al riciclo senza fornire adeguata evidenza scientifica, sia sulla specifica limitazione all’uso degli imballaggi in plastica, compositi e di altri materiali per le confezioni inferiori a 1,5 kg, “poiché queste sono già altamente riciclabili, con elevato contenuto di materiale riciclato e con capacità di conservazione del prodotto. Se non utilizzate, infatti, si avrebbe un’emissione di Co2 superiore dovuta al maggior spreco di contenuto rispetto al confezionamento”, si legge nel parere. Egualmente, viene bocciato l’obbligo di compostabilità per le etichette dei prodotti ortofrutticoli.
Alla presa di posizione della Commissione hanno fatto eco Alleanza delle Cooperative, sia con il Presidente Gardini che con l’omonimo per la sezione agroindustriale, Carlo Piccinini, Assomela e tanti altri.
Al di là delle prescrizioni in sé, la preoccupazione più grande è di una deriva “Green” dell’Unione Europea che parte da principi giusti e condividibili – chi non vuole vedere una riduzione dei rifiuti? – ma che li traduce in provvedimenti tecnicamente bislacchi, poiché frutto del verosimile e non di evidenza scientifica. Se riduco gli imballaggi riduco i rifiuti - per quelli da imballaggi è probabile ma dipende dalla catena di riciclo - ma è, invece, molto probabile che aumenterò più che proporzionalmente gli scarti sui prodotti – a questo punto venduti sfusi – per maggiori danni, soprattutto nella vendita libero servizio, con conseguente maggiore impatto ambientale. Senza misure circostanziate, il verosimile può essere molto lontano dal vero. A questo proposito potete riguardare il confronto, che abbiamo pubblicato di recente, fra gli scarti di alcuni prodotti venduti sfusi e confezionati (clicca qui per leggere l'intero articolo).
Altro punto dolente è che, di nuovo, sembra verosimile che il riutilizzo sia più virtuoso in campo ambientale del riciclo. Senza però dettagliare in quale ciclo logistico stiamo operando e in quale contesto infrastrutturale, il verosimile può trasformarsi in assolutamente falso anziché vero. Insomma, sembra di nuovo un intervento a gamba tesa come quello sulle molecole contro i parassiti in agricoltura, frutto più di preconcetti ideologici che di evidenze scientifiche. Da qui la richiesta di intervento sulla proposta, per renderla equa e non penalizzante per il nostro Paese in senso generale e per il comparto ortofrutticolo e il suo indotto, in particolare.
Dopo fitofarmaci e aree umide, ora è il turno delle confezioni e viene da chiedersi: come nascono queste proposte? Non si poteva intervenire in sede di valutazione d’impatto? Quale strategia possiamo usare ora come contrasto? Cosa rischia la filiera nazionale? Che non è solo produzione e distribuzione ma anche packaging, dove siamo leader a livello internazionale. Cosa ne pensano produttori e distributori?
Su questi stimoli e grazie al supporto di Profood – l’associazione che raggruppa 14 aziende produttrici di packaging plastico per alimenti, compresa l’ortofrutta, con 4.500 addetti e 1,5 miliardi di euro di fatturato – abbiamo organizzato all’interno di Think Fresh (clicca qui per maggiori informazioni ) un momento di approfondimento con tre illustri rappresentanti della filiera:
Paolo De Castro – Parlamentare Europeo
Ettore Prandini - Presidente Coldiretti
Carlo Buttarelli - Presidente Federdistribuzione
al fine di completare l’Operazione Re-Marketing che è il tema trasversale di quest’anno e che vede nel packaging uno dei punti critici su cui ragionare.