Dalla distribuzione
Frutta secca: top e flop del 2023
Bene sgusciato e le nuove referenze “gourmet”
Per la categoria frutta secca, l'anno appena terminato è stato positivo, con buoni dati a valore (clicca qui per approfondire), anche grazie a dati inflattivi medio alti, generati dall'aumento dei prezzi (soprattutto nel primo semestre), ma anche i volumi hanno mostrato trend positivi sulle famiglie più importanti, sempre più “inglobate” all’interno dell’Mdd. È questa una prima sintesi che emerge dopo aver contattato diversi operatori del settore, dai produttori ai distributori.
Entriamo quindi nella disamina dei principali trend, per capire cosa aspettarci da questo 2024. Un primo elemento da sottolineare riguarda la destagionalizzazione dei consumi in atto, come dimostrano le sempre più frequenti esposizioni fuori scaffale, per favorire anche le vendite d’impulso. Molto importante per tutta la categoria anche la spinta promozionale, costante nel corso dell'anno e presente settimanalmente in tutte le insegne, con tagli prezzi importanti, tra il 30-40%, sia sui prodotti Mdd che per i brand presenti in assortimento.
La progressione della categoria trova conferma anche dall’assortimento sempre più ampio di confezioni over-size, che soddisfa la richiesta di un consumatore alla ricerca di un prezzo al chilo più contenuto a fronte di quantitativi consumati più importanti. Sempre sul fronte del packaging si potrebbe fare di più per quanto riguarda la sostenibilità ambientale delle confezioni e siamo certi che ci sarà uno sviluppo in tal senso. Proseguendo con l’analisi, si conferma l’avanzata dei prodotti sgusciati, ovviamente favoriti dalla loro praticità di consumo, che stanno progressivamente erodendo quote di mercato alle referenze con guscio. Dopo qualche anno di difficoltà si sono riprese alla grande le vendite di barrette, sia di sola frutta secca che proteiche, particolarmente apprezzate dagli sportivi.
Sul fronte delle novità, nel 2023 gli operatori hanno notato un grande interesse nei confronti della frutta secca aromatizzata, che segmenta la categoria in chiave gourmet (clicca qui per approfondire) Spostandoci invece sui “flop”, si conferma la crisi dei prodotti disidratati, dove solo lo zenzero mostra performance interessanti. Evidentemente la richiesta di prodotti salutistici sta penalizzando questa categoria che non è ritenuta tale dai consumatori; l’unica eccezione - che conferma la regola - riguarda i piccoli frutti disidratati (mirtillo in particolare) che sono perfetti nei mix.
Un tema da approfondire riguarda sicuramente la vendita dei prodotti esposti in avancassa che, a detta di diversi operatori che abbiamo intervistato, non sta performando quanto dovrebbe. Senza dubbio gli espositori sguarniti, come spesso capita di trovare nei negozi, non aiutano a migliorare le performance. Siamo comunque di fronte a una categoria viva e attiva, dove i diversi players italiani negli ultimi anni hanno sempre reagito alle sfide del mercato, superando le difficoltà. Anzi, hanno colto le opportunità che si presentavano: dall’aspetto salutistico al consumo on the go. Ora la sfida è trovare un giusto equilibrio negli assortimenti, in particolare modo tra i prodotti a marca e l’Mdd. Non da meno, alcune catene dovranno intervenire per mettere ordine nello scaffale, che, soprattutto nei supermercati, supera facilmente le 400-500 referenze.
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli