Il meglio di IFN
Fine anticipata per la campagna nazionale dei meloni
Francescon: “la prima decade di settembre chiuderà la stagione”
“La novità più eclatante per la campagna nazionale dei meloni è la progressiva riduzione delle disponibilità a partire dalle prossima settimana”, cosi esordisce Bruno Francescon, presidente dell’omonima OP, sollecitato da IFN a fare un punto della campagna in corso.
“L’andamento anomalo delle prime fasi commerciali e i problemi produttivi che hanno caratterizzato soprattutto gli areali del Nord nella fase centrale della campagna hanno portato a un anticipo degli ultimi trapianti, cosicché ci stiamo avvicinando più rapidamente del solito alla fine della campagna”, prosegue il produttore mantovano.
“Una campagna partita malissimo negli areali del Nord, con un giugno caratterizzato dal maltempo, senza due giorni consecutivi privi di precipitazioni, che hanno penalizzato i risultati in campo e falcidiato i consumi, non ci facevano ben sperare. Infatti, dopo un inizio tutto sommato nella norma, con le produzioni siciliane che hanno recuperato le difficoltà incontrate lo scorso anno, l’apertura della campagna nel continente è stata complessa, complice anche la carente domanda dall’estero, sempre per effetto del clima, che ha depresso ancor più le quotazioni malgrado la carena di prodotto”, ricostruisce l’andamento stagionale Francescon.
“Poi, all’inizio di luglio è arrivato il grande caldo che ha fatto ripartire la domanda, anche all’estero, malgrado la presenza della Spagna quest’anno sia stata più massiccia, dopo le difficoltà dello scorso anno. Soprattutto al Nord, però, apparati radicali superficiali – figli dell’eccesso di pioggia della fase iniziale di sviluppo delle piante – hanno depresso la produttività, peggiorata anche per effetto delle temperature troppo elevate per la coltura”. Anche i prezzi sono risaliti ma non abbastanza rispetto al calo produttivo, soprattutto al Nord, per cui possiamo considerare positivo il risultato fino ad ora ma non completamente soddisfacente.
Quali sono gli elementi più eclatanti emersi dalla campagna di quest’anno?
“Direi senza dubbio l’ulteriore sviluppo del Melone Mantovano IGP che, per effetto della qualità distintiva e, soprattutto, della costanza qualitativa, si è ritagliato ulteriori spazi sul mercato con una crescita per noi a doppia cifra. In secondo luogo, il progressivo sviluppo delle vendite del mezzo melone, porzionato a negozio o – come abbiamo proposto noi quest’anno su due catene distributive – tagliato, svuotato e termosaldato nel nostro laboratorio, così da divenire un vero e proprio prodotto-servizio che può essere messo direttamente in tavola per essere affettato. Infine, per il liscio il minor effetto dell’andamento climatico avverso sulle rese che ci ha permesso in alcuni frangenti di mitigare le carenze produttive di retato”, conclude Francescon.