È l'ultimo ballo per le referenze estive. Ma ne vale la pena?

Melone e anguria, stagionalità terminata ma trovano ancora spazio nei banchi frigo

È  l'ultimo ballo per le referenze estive. Ma ne vale la pena?

Il cambio di stagione negli assortimenti nei reparti ortofrutta è un momento importante e molto complesso da gestire. Infatti, se è fatto in modo tempestivo permette di cogliere occasioni per quegli articoli in attacco di stagione e di prevenire, invece, problemi con quelli che sono a fine campagna.

Una situazione ulteriormente complicata da stagioni sempre più imprevedibili sotto il profilo meteorologico, dove si può passare, nell’arco di pochi giorni, dal caldo afoso al freddo polare.

Come ci immaginavamo, in questo periodo di passaggio produttivo, purtroppo capita di vedere code di prodotti posti in vendita che sarebbe meglio non avere, perché la loro stagionalità-vendita è terminata, piuttosto meglio rischiare con quelli di nuova produzione, come melagrane italiane, cachi mela, castagne, o tuttalpiù evitare di prendersi rischi eccessivi, come nel caso dei due articoli vedete nelle foto successive: mezzo melone pulito e fette di anguria, rilevati durante una recente visita a paunto vendita, inseriti nel ripiano più basso del murale refrigerato.

Al di là della posizione, che penalizza ulteriormente le referenze, la politica di prezzo è discutibile. Nel caso del melone ogni pezzo è venduto fra 2,50/3 euro al pezzo, un valore normale per questa tipologia di prodotto, ma eccessiva se si considera il periodo e la qualità del frutto in questione.

Per quanto riguarda l’anguria a spicchi, anch’esso un prodotto di I° gamma evoluta, a venduta a 2,98 euro al chilogrammo, quindi, con battuta di cassa media, nonostante un prezzo al chilo alto. Per la qualità stendiamo un velo pietoso, in quanto il prodotto era troppo maturo.

Con questo non vogliamo dire di ignorare il fatto che da inizio settembre ci sono state diverse giornate sopra i 30°C, che di certo incentivano il consumo di frutta estiva, ma occorre giocare semplice, non azzardare referenze che già normalmente presentano criticità, oltretutto mal posizionate.

Nei prodotti a fine stagione sarebbe sempre consigliabile fermarsi qualche giorno prima del loro termine effettivo, per non incorrere in situazioni come questa, che andrà solo ad appesantire gli sfridi della gestione di reparto.