Berlusconi e la filosofia delle innovazioni a misura d'uomo

Genio poliedrico, ci lascia un fil rouge su cui è bene meditare

Berlusconi e la filosofia delle innovazioni a misura d'uomo

Silvio Berlusconi, dopo aver caratterizzato in modo profondo la vita del nostro paese per oltre sessant’anni, ieri ci ha lasciato. Leggerete e ascolterete di tutto nei prossimi giorni sulla sua vita imprenditoriale, anche se saranno soprattutto la sfera privata e quella politica a tenere banco. Ho avuto modo di studiare e approfondire, anche direttamente, alcuni tratti del Berlusconi imprenditore che vorrei condividere con Voi, perché credo ci possano essere d’aiuto, più dei suoi innumerevoli successi, per provare ad applicarli al nostro settore. 

Sin dalle prime esperienze nel mondo dell’edilizia, Silvio Berlusconi si è contraddistinto per la capacità di portare innovazione nei business in cui entrava; innovazioni semplici, tanto banali da farle accogliere con un sorriso di sufficienza dagli addetti ai lavori; innovazioni, però, che facevano tanta differenza per le persone a cui erano dirette, proprio perché pensate per loro e le loro esigenze. Così scuole, laghetti, parchi, chiese e impianti sportivi, insieme agli appartamenti, sono il segreto di Milano 2, realizzata negli anni ’70 dall’Edilnord di Berlusconi dopo tante rocambolesche vicissitudini. 

Proprio il collegamento via cavo, per eliminare le antiestetiche antenne televisive sui tetti, fornito negli appartamenti di Milano 2, sarà il preludio allo sbarco sulle televisioni private, dove suonerà la stessa musica. Telemilano si trasformerà in Canale 5 e da lì partirà la sfida alla TV di Stato sulla base di una raccolta pubblicitaria più flessibile della rigida proposta pubblica, costruita sulle esigenze del cliente - soprattutto piccole e medie imprese - che, all’inizio, potevano pagare anche con “cambio merce”. In questo contesto, uno dei pochi nei del Berlusconi imprenditore, troviamo l’acquisizione di Standa, prima, e di Supermercati Brianzoli, poi, entrambe cedute dopo pochi anni senza soddisfazione. Il retailing si vede non faceva per Lui, mentre si è trovato molto più a suo agio con la stampa, dove è arrivato ad essere il primo editore italiano nei libri e nei periodici.

C’è, poi, il Berlusconi finanziere, affiancato dall’amico Ennio Doris nell’avventura di Banca Mediolanum. Anche qui il fil rouge è lo stesso: l’innovazione è nell’istituto senza sportelli fisici, in cui la vicinanza al cliente, però, non si fonda solo sulle prestazioni ma sul rapporto di fiducia con i “family banker” della “banca costruita intorno a te”, diventato un tormentone grazie alle robuste campagne di comunicazione televisiva proprio sulle reti Mediaset.

Per concludere, la chicca del calcio, dove Berlusconi arriva al successo con la stessa filosofia. L’innovazione è aver portato a San Siro il pressing dell’allora sconosciuto “profeta di Fusignano”; quell’Arrigo Sacchi, antidivo per eccellenza, che esalta il gruppo - gli uomini che compongono la squadra - e non il fuoriclasse.

Berlusconi non piaceva a tutti, a prescindere dalle idee politiche, per il suo modo un po’ guascone di porsi ma, oltreché per la Sua umanità, sul piano del management ci ha lasciato un grande insegnamento. Non è solo necessario innovare per avere successo ma occorre farlo pensando ai destinatari delle nostre innovazioni e ai benefici per loro. Questo, purtroppo, è un fattore chiave troppo spesso dimenticato dal nostro settore di cui fare tesoro.