Il meglio di IFN
Aggregazione e comunicazione per il futuro di Pachino
Melinda, UNAPera e Spettacoli alla Frutta esempi di riferimento
Nella splendida cornice del borgo Villa Giulia nei pressi di Pachino, giovedì scorso si è tenuto un interessante Workshop dedicato a esaminare tre casi in cui aggregazione e comunicazione che hanno consentito di far progredire in maniera significativa alcune filiere dell’ortofrutta nazionale.
Organizzato dal Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino IGP, alla presenza di una folta rappresentanza dei soci del Consorzio stesso e delle Autorità locali, ha aperto i lavori Salvatore Francavilla, agronomo locale, che ha ricordato quanto l’aggregazione intorno al Consorzio di Pachino sia stata di aiuto per sviluppare una progettualità efficace a raggiungere gli obiettivi finora programmati.
Quattro obiettivi principali, che sono stati dettagliati dal Presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato. In primis, la tutela dell’IGP, colto grazie al grande lavoro di coordinamento con la Regione e con il Masaf per difendere la denominazione dai tanti tentativi di plagio. A questa è seguita la promozione, con tante iniziative in Italia e all’estero, fra cui spicca il recente accordo con McDonald's per la fornitura del pomodoro IGP per i suoi meal. Da non dimenticare, poi, il grande lavoro in atto con le università locali per lo sviluppo di progetti volti alla riduzione dell’impatto ambientale dell’attività e all’aumento della sua sostenibilità. Infine, l’internazionalizzazione del prodotto. Ovunque, l’Italia è la patria del pomodoro, anche se non siamo grandi esportatori come Olanda, Spagna, Marocco e Messico, ma l’eccellenza delle nostre produzioni può essere veicolata e apprezzata nei cinque continenti.
È stata poi la volta del Presidente di UNAPera e vicepresidente della pera dell’Emilia Romagna IGP, Adriano Aldrovandi, che - in collegamento da remoto - ha ricordato le tappe di sviluppo dell’AOP fra 13 OP e 12 imprese private per aggregare i pericoltori, con l’IGP come catalizzatore. Un processo che vede molte analogie con la situazione organizzativa del pomodoro nel territorio di Pachino: “il segreto è considerare chi fa il tuo stesso lavoro non il tuo peggior concorrente ma il tuo miglior alleato”, ha concluso Aldrovandi.
Gli ha fatto eco Andrea Fedrizzi, Direttore Marketing e comunicazione del Consorzio Melinda che ha esplicitato come attorno alla marca si sia radicata l’aggregazione dei produttori della Val di Non e questa abbia fatto da stella polare nei vari passaggi dell’aggregazione dei 3.800 frutticoltori della valle alpina. Tre fasi, che dalla fine degli anni ’80 hanno portato fino a oggi, momento in cui il territorio ha acquistato ancora più centralità, con il progetto delle celle ipogee e lo sviluppo dell’agriturismo, aspetto - quest’ultimo – che offre grandi analogie con le potenzialità del territorio dell’areale di coltivazione del pomodoro di Pachino.
Ha completato i casi di studio Claudio Dall’Agata, Direttore Generale del Consorzio Bestack, che ha illustrato il progetto Spettacoli alla Frutta, di cui fa parte il Pomodoro di Pachino, insieme a Melinda, Pera dell’Emilia Romagna IGP e altre 19 imprese di riferimento del mondo dell’ortofrutta nazionale per valorizzare, spettacolarizzando, l’ortofrutta di marca sia al trade che al consumo con una “piattaforma programmatica” che mette in luce ancor più i valori dell’aggregazione anche su una base di comunicazione.
Ha chiuso i lavori, Salvatore Chiaramida, Direttore del Consorzio di Pachino, evidenziando che i tre esempi portati hanno messo in luce quanto di positivo fino a ora è stato fatto per lo sviluppo del prodotto di Pachino ma quanto, ancora, possa essere fatto per garantire ai produttori locali un reddito adeguato per proseguire l’attività, possibilmente senza le profonde crisi che hanno accompagnato il percorso. Pachino è già una marca, occorre ora fare il cambio di passo per creare un’organizzazione che a livello produttivo e commerciale sia in grado di guidarne lo sviluppo in modo efficiente ed efficace.