Il meglio di IFN
2024, bisogna cambiar musica. L’obiettivo è produrre
IFN continua a crescere per essere al vostro fianco in questa difficile sfida
Senza rimpianti ci lasciamo alle spalle un 2023 ricco di difficoltà; inflazione, clima avverso e guerra, infatti, sono gli eventi chiave che si sono rubati via via la scena come riferimenti per l’annata appena conclusa. Purtroppo, se per l’inflazione le cose stanno un po’ migliorando a livello generale (ma per l’ortofrutta - anche su questo fronte – è ancora buio pesto, (Clicca qui per approfondire)), su clima e guerra la situazione è in deciso peggioramento e, per quest’ultima, ci attendiamo in questo inizio 2024 effetti profondi sulla logistica oltreché sull’economia, a partire da una riduzione del 38% per il traffico sul Canale di Suez.
Sul clima, poi, si aprono oramai orizzonti drammatici anche nel breve periodo e non solo nel medio-lungo termine. È già emergenza per la siccità invernale, soprattutto in Sicilia, e l’assenza di freddo è divenuta oramai parte integrante dell’inizio dell'anno nel Mediterraneo; a queste farà seguito la cabala delle gelate primaverili, per le quali consiglio caldamente il ricorso alle antiche usanze e anche ai riti pagani per scongiurarne nel breve gli effetti, in attesa che - non si sa con quali risorse – possiamo trasformare la nostra ortofrutticoltura da specializzata a “protetta”, unica via per continuare a produrre.
Questo deve essere il primo focus per il prossimo anno, perché proprio le carenze produttive sono alla base dell’inflazione dell’ortofrutta in questo momento. È infatti la mancanza di offerta, che per alcuni prodotti supera il 50% della situazione ordinaria, a scatenare la spirale dei prezzi. Visto che c’è l’occasione, magari ragioniamo anche di tarare il rapporto quantità/qualità su quanto può soddisfare il palato dei clienti, evitando di vendere qualunque cosa assomigli a un frutto. Dall’altra parte della barricata, infatti, abbiamo clienti che in media sono sempre più poveri, perché i loro redditi non seguono l’inflazione - soprattutto nell’ultimo biennio, quando quest’ultima ha ripreso vigore - e sono alle prese con una selezione delle spese, dove la definizione di “bisogno primario” per l’alimentare è stata tolta anche dal Devoto-Oli.
Secondo le ultime stime, la crescita del Pil reale nel nostro paese dovrebbe passare dallo 0,7% del 2023 allo 0,6% del 2024, con una riduzione dello sviluppo dei consumi privati dall1,6% all’1,2%, e ciò malgrado la crescita dell’inflazione sia stimata in riduzione al 5,4%. Secondo Codacons, ciò comporterà una maggior spesa per ciascuna famiglia di 974 euro, di cui 231 per gli alimentari, 220 per l’energia, 160 per i trasporti, 120 per le vacanze e così via.
Le nostre imprese dovranno fare conti certosini per evitare di rimanere stritolate fra i costi, da una parte, e la poca disponibilità a spendere, dall’altra. Manodopera, materie prime ed energia rimarranno critiche, per cui dovremo fare ogni sforzo per riportare la produzione su livelli accettabili, sia in termini di quantità che di qualità, con l’obiettivo di far quadrare i conti. Insomma, si parte in salita e non sarà una passeggiata.
Da parte nostra cercheremo di darvi tutto il supporto necessario. Dal passaggio al nuovo format IFN, due anni fa, stiamo facendo del nostro meglio per selezionare ancor più le notizie da pubblicare e, soprattutto, per approfondire di dettaglio i temi di interesse quotidiano, affiancandoli con analisi puntuali del mercato e della competizione. Borsino dai mercati, Quick Service settimanale, Categoria e Punto di vendita del mese ne sono la concretizzazione, mentre l’aumento delle letture dalla Newsletter superiore persino a quello del traffico da ricerca, in un contesto di crescita complessiva delle visualizzazioni 2023 sul network senza precedenti, sono lo stimolo a proseguire sulla strada intrapresa e il segno tangibile del Vostro apprezzamento.
Di questo Vi ringraziamo, nella speranza che il settore possa vivere un 2024 meno complesso e di maggiore soddisfazione per tutti. Buona lettura e buon 2024.