Ingrosso, dopo Natale arriva il contraccolpo

Le testimonianze dalle piazze di Milano, Fondi e Vittoria

Ingrosso, dopo Natale arriva il contraccolpo

Dopo un Natale “all’ingrosso” senza particolari sorprese (clicca qui per approfondire), abbiamo voluto analizzare gli andamenti della parte finale del periodo festivo, fino all’Epifania. Dai racconti degli operatori emerge un mercato più attivo fino a Natale e in dormiveglia nei giorni successivi fino all’Epifania. Da ieri, complice la riapertura delle scuole e degli uffici, le contrattazioni sono tornate più ‘brillanti’. Ne abbiamo parlato con Gianpaolo Musso di Italfrutta Distribuzioni, azienda attiva all'ortomercato di Milano, con Gianpaolo Forcina, export e marketing manager della Forcina Marco & C con sede a Fondi e con il presidente dell'Associazione Concessionari Ortomercato di Vittoria, Giuseppe Zarba. 

Gianpaolo Musso di Italfrutta Distribuzioni

Dall’Ortomercato di Milano, Gianpaolo Musso di Italfrutta Distribuzioni ci parla di “un Natale abbastanza positivo, con l’uva che ha raggiunto picchi sia per i quantitativi disponibili che per i valori delle contrattazioni: i prezzi hanno superato infatti gli 8 euro al chilogrammo e la richiesta del mercato è stata davvero buona”.
"Tra i prodotti più venduti – sottolinea Musso - ci sono stati anche il melograno, il litchi, l’ananas, i kiwi dei vari colori (giallo, rosso e verde) ma anche il mango via aerea e le ciliegie di importazione: nonostante i prezzi proibitivi, i consumatori non hanno rinunciato ad imbandire le tavole con i prodotti tipici natalizi, tra cui anche pistacchi e nocciole”.

Dopo il Natale, però, il trend si è completamente invertito e i consumi sono calati all'improvviso: “Tra chi aveva già fatto scorte e chi era via, tra città turistiche ed estero, abbiamo registrato un vero e proprio flop di contrattazioni. In particolare, le verdure hanno subito le conseguenze peggiori con prezzi alti e richieste che non collimavano”.
Solo nella giornata di ieri le contrattazioni sono tornate alla normalità. “Oggi (ieri per chi legge, ndr) c’è un discreto interesse su tutto e il mercato è reattivo, una situazione su cui ha sicuramente influito il rientro dalle ferie e la riapertura di uffici e scuole. A livello di quantitativi non abbiamo particolari problemi: solo per le arance mancano un po’ di calibri grossi a causa del deficit idrico sofferto durante l’estate”.
Se il boom di vendite fino a Natale e lo stop successivo sembrano un film già visto all’Ortomercato di Milano, Musso commenta: “Anche se questo scompenso tra Natale e Capodanno c’è sempre stato, quest’anno è stato sicuramente più accentuato”.

Gianpaolo Forcina, export e marketing manager della Forcina Marco & C

Passando al Centro-Italia abbiamo intervistato Gianpaolo Forcina, export e marketing manager della Forcina Marco & C con sede a Fondi (nel Mercato agroalimentare), nonché Presidente Fedagro Giovani Imprenditori, che ci ha fornito una panoramica dell’andamento delle vendite nel periodo natalizio e post festività:
“Ormai da diversi anni siamo alle prese con una crisi generalizzata dei mercati all’ingrosso a fronte di cambiamenti nelle abitudini di acquisto delle famiglie - spiega Forcina a IFN - Quest’anno nel periodo festivo tanto atteso, abbiamo in realtà registrato un calo delle vendite del 30% rispetto all’ultimo biennio: il motivo va ricercato nelle temperature troppo elevate per il periodo che hanno inficiato i volumi di produzione, riducendoli, e di conseguenza hanno portato a un innalzamento dei prezzi che ha compromesso la domanda. Tra i prodotti di uso quotidiano che hanno subìto maggiori rincari citiamo il cavolfiore, con quotazioni fino a 2,50 euro al chilogrammo e il carciofo, con un prezzo intorno all’euro al chilogrammo; poi cavolo verza e broccolo romano. Tra quelli più richiesti, anche dal canale Ho.Re.Ca, menzioniamo scarola, radicchio, porro e prezzemolo”. 
Nel periodo post festività, le temperature si sono abbassate e sono intorno ai 14 gradi (lunedì, ndr), per questo dal mercato all’ingrosso di Fondi si prevede una ripresa anche delle esportazioni: “Con temperature più basse anche le quotazioni si stanno ridimensionando, in primis quelle del cavolfiore che sono attorno all’euro al chilogrammo. Con la stabilizzazione dei prezzi, registriamo maggiore richiesta anche da paesi dell’est Europa, come Ungheria, Estonia e Lettonia, per prodotti come cavolfiore, pakchoi e cavolo rapa. È un momento cruciale per lavorare anche sull’export”, conclude Forcina.

Il presidente dell'Associazione Concessionari Ortomercato di Vittoria, Giuseppe Zarba

Per raccontare la situazione del mercato di Vittoria, abbiamo intervistato il presidente dell'Associazione Concessionari Ortomercato di Vittoria, Giuseppe Zarba. “Ci lasciamo alle spalle un anno positivo per gli ortaggi: soprattutto per pomodoro e peperone, la stagione è andata bene senza particolari intoppi. Per quanto riguarda le festività, solo il Natale ha dato un po' d’entusiasmo, per il resto le trattative sono state regolari. Inevitabilmente durante il periodo post-festivo ci sarà un fisiologico calo dei consumi. Il 2024 parte con entusiasmo ma dobbiamo lavorare sulle criticità; tra le priorità che ci siamo posti c’è il supporto ai grossisti per il recupero dei pagamenti insoluti. Purtroppo, nell’ultimo anno al mercato di Vittoria ci sono state perdite per circa 10 milioni di euro a causa di mancati pagamenti”.
“Nel 2023 abbiamo assistito a un andamento di mercato caratterizzato da poco prodotto e prezzi sostenuti, soprattutto per il pomodoro a grappolo. La ridotta concorrenza di Belgio, Olanda e Polonia ha condizionato le quotazioni; in alcuni periodi il prezzo del grappolo ha superato quello del ciliegino. Ma anche per i peperoni è stata una stagione dei record: tra aprile e maggio si sono registrati picchi da annotare negli annali”.
Come detto, si attende una flessione fisiologica ma, intanto, vediamo le quotazioni degli ortaggi aggiornate a lunedì 8 gennaio: "Per il pomodoro ciliegino si registrano prezzi che sfiorano i 2 euro al chilo, piccadilly da 1,60 euro al chilo a scendere, il datterino supera i 2 euro al chilo e il pixel si aggira attorno a 1,80 euro al chilo.
Per quanto riguarda gli altri ortaggi, la melanzana nera viene quotata attorno i 0,70 euro al chilo, quella violetta tra 0,80 e 0,90 euro al chilo, zucchina a 1,70 euro al chilo e i peperoni iniziano l’anno con prezzi che orbitano attorno ai 2 euro al chilogrammo".

Foto in apertura: l'Ortomercato di Milano in una foto tratta dalla pagina facebook della struttura

Hanno collaborato Alice Magnani, Giulia Capacci e Angelo Angelica

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