Attualità
Spagna: manca un terzo della superficie coltivata ad aglio
Per quello viola la riduzione è superiore al 40% rispetto al 2022
In occasione dell'Assemblea Generale Ordinaria dell'Associazione Nazionale dei Produttori e Commercianti di Aglio (Anpca) spagnoli, tenutasi lo scorso 4 aprile, sono stati presentati i dati relativi alle coltivazioni. Nel dettaglio, la superficie coltivata ad aglio in Spagna è diminuita di oltre il 30% nelle ultime due stagioni.
“Questo dimostra le grandi difficoltà che l'aglio spagnolo sta attraversando in termini di coltivazione, soprattutto per l'aglio viola, la cui superficie è scesa per la prima volta sotto il 40% della superficie totale coltivata”, ha affermato Jose Carlos Arroyo (PROACO S.L.), segretario dell'Associazione.
Tra le cause identificate troviamo il forte aumento dei costi di produzione, la sempre più scarsa disponibilità di risorse idriche e le difficoltà legate al tema della manodopera. Una serie di fattori che si riversano sui coltivatori di aglio e a loro volta minacciano l'ambiente rurale, mettendo a rischio ricchezza e posti di lavoro.
La vulnerabilità della coltura di fronte ai tagli fitosanitari dell'UE
Sebbene l'aglio sia considerato una coltura strategica dall'Unione Europea, appare sempre più indifeso di fronte alle numerose misure che i governi europei e nazionali stanno adottando nel settore agricolo. Queste politiche pongono particolare attenzione allo smantellamento del sistema di difesa fitosanitaria della coltura, con l'eliminazione sistematica dei principi attivi che salvaguardano la coltura contro gli attacchi di parassiti e malattie.
A tal proposito, Andrés García (ANTOGAR S.L.) ha presentato il piano di difesa dell'ANPCA nell'ultimo gruppo di contatto della commissione mista Francia-Italia-Spagna, per chiedere alla Commissione europea che le autorizzazioni di nuove sostanze attive per il loro uso contro i parassiti siano effettuate congiuntamente sui diversi areali produttivi in funzione del LMR (Limiti Massimi di Residui, ndr) e non per singolo Paese alla volta, come avviene adesso. L'obiettivo di questa strategia è rendere più redditizio lo sforzo economico che un'azienda deve compiere per registrare un nuovo principio attivo, sommando il numero totale di ettari coltivati nei diversi Paesi all'interno della stessa zona con un'unica registrazione.
“La nostra intenzione è quella di incoraggiare e accelerare il processo di registrazione di nuovi principi attivi che ci permetteranno di aumentare il numero di difese contro gli attuali parassiti e malattie”, ha affermato Andrés García.
Durante l’incontro, il presidente dell'Associazione, Juan Salvador Peregrin ha presentato il Piano strategico per il settore dell'aglio spagnolo, un documento che comprende le principali linee d'azione per il settore nei prossimi anni, con l'obiettivo di riportare l'aglio spagnolo dove merita. Il piano è articolato in tre punti principali, incentrati sulla gestione della produzione, sull'analisi dei processi negli impianti e sul controllo dei fattori esterni.
Standard di qualità superiore
Secondo Peregrin, la gestione della produzione deve essere effettuata secondo standard di eccellenza per garantire un prodotto all'altezza della qualità dell'aglio spagnolo. “Per fare questo dobbiamo controllare, ancor prima di mettere piede nell'appezzamento, tutti i parametri possibili, concentrandoci sul seme e sulla sua cura come primo passo verso un prodotto di qualità – ha affermato Peregrin – successivamente nei processi di lavorazione negli impianti devono essere applicati protocolli di qualità globale per garantire che il prodotto mantenga l'eccellenza con cui ha lasciato l'appezzamento e ci dia come risultato l'aglio che è stato ed è un riferimento in tutta Europa”.
A conclusione dell'incontro, sono stati discussi altri temi di interesse per il settore, come il monitoraggio e la supervisione degli accordi bilaterali di libero scambio che l'UE sottoscrive con i Paesi terzi, la preoccupazione per la situazione del sistema assicurativo agricolo in Spagna, i problemi di lavoro che le aziende del settore devono affrontare anno dopo anno, la lotta alle frodi e il monitoraggio della corretta commercializzazione dei prodotti per evitare le frodi ai consumatori.
L'Anpca è attualmente la più grande associazione europea di produttori e commercianti di aglio, con una superficie associata di 10.215 ettari nel 2024 e un volume di oltre 220 mila tonnellate commercializzate nella scorsa stagione, che rappresenta più dell'80% del totale commercializzato in Spagna e il 65% del totale in Europa. Attualmente conta 65 aziende di commercializzazione associate e quasi 1.800 produttori di aglio.