«Pere, la qualità extra supera sempre i 2 euro»

Il grossista Tiraboschi (Ortobergamo) fa il punto sulla campagna

«Pere, la qualità extra supera sempre i 2 euro»

Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, le prime partite di pere dall’emisfero sud sono già arrivate nei mercati (clicca qui per approfondire ) dove vanno a sommarsi con gli ultimi frutti della campagna italiana. Abbiamo realizzato un focus sull’andamento della stagione con Savino Tiraboschi, titolare dell'azienda Ortobergamo, che opera a Bergamo Mercati, e dell'azienda produttiva San Francesco di Ferrara.

Pere Williams dal Sudafrica

“Ci troviamo di fronte ad una stagione molto calma in cui i costi sono un po’ contratti e non c’è grandissima richiesta – spiega Tiraboschi a IFN – I prodotti di qualità extra la spuntano sempre mentre calibri più piccoli soffrono un po’”.
A giustificare la richiesta ancora scarsa per questi frutti, secondo il grossista, c’è sicuramente il fattore prezzi: “Si tratta di quotazioni alte, superiori a 2 euro al chilogrammo per i prodotti di qualità extra, sia nazionali che di importazione. Anche se possono sembrare prezzi alti, serve un ragionamento sul fronte produttivo. Oggigiorno la produzione è diventata molto complicata, considerati i costi in campo, post raccolta e di conservazione: parliamo di aumenti pari al 50% per cui era impossibile non alzare i prezzi. Un trend che va però a discapito dei consumi”.

Pere coscia

La campagna italiana è giunta agli sgoccioli con le varietà Abate e Kaiser, mentre la Decana è già terminata. “Dall’estero sono arrivati in questi giorni i primi frutti da Argentina e Cile – continua Tiraboschi – mentre dal Sudafrica continuano gli arrivi delle Williams”.
Sul livello qualitativo delle pere, il grossista commenta: “Le pere coscia cilene sono molto belle e anche per le Williams possiamo contare su calibri buoni e livelli organolettici elevati”.

Pere Kaiser

Non altrettanto positiva la campagna delle pere nazionali: “Siamo alle battute finali ma si è rivelata una stagione difficile a causa di prodotti di scarsa qualità – conclude il titolare di Ortobergamo -, inoltre abbiamo dovuto gestire anche molto scarto che, non essendo stato assorbito dal mercato, è stato riversato sull’industria con prezzi sempre più bassi”.

In apertura una foto di pere Abate