Per i cachi campani si spera in uno sprint

L’azienda Divano: «Tra mosca e caldo, una campagna partita a rilento»

Per i cachi campani si spera in uno sprint

La stagione 2023 per i cachi in Campania, per adesso, non è stata tra le più semplici in assoluto. 
Il caldo-umido che ha caratterizzato l’avvio della campagna ha generato diverse problematiche come racconta a IFN Domenica Divano, titolare dell'azienda Divano, specializzata in cachicoltura. “Tra i nemici più ostici c’è stata la mosca mediterranea che ha goduto del clima umido. Abbiamo riscontrato anche la cosiddetta “ragnatura “, ovvero la formazione di ramificazioni scure nell’estremità calicina. Inoltre, c’è stato un fisiologico ritardo della raccolta di almeno 20 giorni”.

Carenza di prodotto
“Negli areali del Centro-Nord come la Romagna i volumi più esigui ci facevano presagire una richiesta maggiore di cachi, ma così non è stato. Domanda lenta, i consumatori sino ad ottobre non richiedevano frutta autunnale”. 

Tipo e Rojo Brillante
“Con i cachi Vaniglia non abbiamo praticamente iniziato a causa delle intense piogge tra aprile e maggio, sono stati i Tipo ad aprire la stagione nonostante un po' di cascola; per quest’ultima referenza, principalmente, ci viene richiesto il confezionato. A breve il Tipo lascerà il passo al Rojo Brillante che avrà spazio sino a gennaio. Per questa varietà, ancora, si predilige lo sfuso. 
In generale si notano frutti di calibro contenuto, tuttavia, per quanto riguarda i nostri prodotti, devo dire che siamo riusciti a conseguire una buona pezzatura, attestandoci sugli standard dello scorso anno, grazie a un ottimo lavoro in campagna, anche durante il periodo più caldo.