«Peperoni, ci aspettiamo buoni volumi»

Master Fruit: «Per le zucchine la campagna è iniziata in salita»

«Peperoni, ci aspettiamo buoni volumi»

È tempo di zucchine e peperoni in quel di Licata, in provincia di Agrigento. La raccolta iniziata in ottobre proseguirà per entrambi i prodotti fino a febbraio/marzo. La società Master Fruit racconta di una campagna commerciale non iniziata sotto i migliori auspici per le zucchine, ma che ora è in ripresa. 
 

“Le temperature molto elevate al nord hanno favorito le produzioni degli areali veneti e romagnoli”, spiega a IFN il responsabile commerciale, Maurizio Bartolini. “Si tratta di un fenomeno anomalo in questo periodo. Di conseguenza il mercato ad inizio campagna era abbastanza saturo tra prodotto finale e l’inizio della nuova produzione. La settimana scorsa le quotazioni erano al minimo. Ora la situazione si sta invece sistemando e la Sicilia sta rimanendo l’unico areale produttivo per questa stagione. I prezzi stanno infatti risalendo e ora sono sopra i 70 centesimi al kg per il produttore, quotazione non brillante ma che ci permette di respirare”.
 

Le superfici della cooperativa dedicate alla zucchina sono una cinquantina di ettari e in progressivo aumento, sia in pieno campo che in tunnel, impiegando sempre meno fitofarmaci. L’azienda è infatti in fase di ottenimento della certificazione Residuo Zero anche per le zucchine dopo averla ricevuta per i carciofi.
 

Gli ortaggi non hanno vissuto particolari condizioni climatiche negative. Per questo il prodotto si presenta bene: “Gli impianti di zucchine sono davvero belli quest’anno – continua Bartolini – e siamo riusciti a limitare di molto l’incidenza della virosi mettendo a punto alcune tecniche colturali, come l’utilizzo del tessuto non tessuto per proteggere la pianta da quando viene trapiantata a quando ha già sviluppato i frutti”. 
 

Sul fronte peperoni, che l’azienda coltiva su una ventina di ettari, invece si prospetta una buona stagione, dai volumi interessanti. “Ancora non siamo entrati in piena produzione, ma gli impianti si presentano nella norma, in linea con le potenzialità della coltura – spiega il responsabile commerciale -. Come quotazioni sono abbastanza elevate, attorno ai 2 euro al kg, permettendo al produttore di ottenere un ricavo soddisfacente”.
 

Per quanto riguarda i consumi, le tendenze non sono chiare: “Anni fa c’era la tendenza da parte delle catene della Gdo ad acquistare prodotto nazionale, ma nel tempo essendo limitati nella continuità del prodotto c’è chi preferisce rivolgersi direttamente alla Spagna. Almerìa infatti è una zona particolarmente vocata alla coltura del peperone – conclude Bartolini - e prosegue anche nel periodo tra i primi di febbraio e aprile, quando in Italia c’è invece un buco produttivo”.