Patate della Sila, si parte con le semine per il prodotto di settembre

Albino Carli (direttore Consorzio PPAS): «Grande entusiasmo per la prossima campagna»

Patate della Sila, si parte con le semine per il prodotto di settembre

Il comparto pataticolo silano è in continua crescita con all’orizzonte tanti progetti per valorizzare i tuberi dell'altopiano e sviluppare nuove opportunità per l’areale.
Albino Carli, direttore della O.P. Consorzio Produttori Patate Associati Soc. Coop. Agricola, principale riferimento commerciale della Patata della Sila IGP, a IFN tira le somme della stagione appena conclusa e descrive quelle che sono le prospettive per le prossime raccolte.
“Sappiamo bene che la stagione passata è stata ostacolata dal clima, abbiamo avuto problemi con le semine e i volumi sono stati più bassi, ma tirando le somme possiamo ritenerci soddisfatti per l’appeal che ormai il prodotto ha sul mercato e per le quotazioni che sono state ottenute grazie alla qualità del prodotto”.

“Stiamo partendo con le nuove semine: quest’anno siamo in linea con il calendario, quindi a settembre procediamo con le prime scavature. I terreni erano perfetti e non abbiamo avuto scherzi dell’ultimo minuto dovuti al clima. Unica nota dolente i prezzi delle patate da seme che sono aumentati del 70-80%”. 
“Ovviamente ancora il dado non è tratto, perché dobbiamo sperare in un’estate clemente, magari con qualche sano temporale estivo che riduca il problema siccità. Abbiamo avuto un inverno privo di neve e questo ha causato una forte carenza idrica”.

Prosegue a gonfie vele il progetto della patata dolce. Per noi è una bella sfida perché, anche se il nome inganna, la patata dolce ha nette differenze con le classiche. Ad esempio, il trattamento post raccolta, quindi lo stoccaggio, è molto complesso. La batata è un prodotto molto delicato e deve stare a temperatura controllata; infatti, dedichiamo anche delle linee di lavorazione differenti rispetto alle patate”.

Abbiamo tanti obiettivi da raggiungere in futuro con la consapevolezza di continuare in questa strada fatta di programmazione e studio, conclude Albino Carli.