Mele Club, piacciono sempre di più

Ecco quanto valgono. La regina resta Pink Lady

Mele Club, piacciono sempre di più

I principali consorzi melicoli italiani, leggi Vog, Vip, Melinda e La Trentina, negli ultimi anni hanno spinto l’acceleratore sulle varietà club. Ma come sono accolte sul mercato? Dai dati Iri elaborati dal Monitor Ortofrutta Agroter, queste referenze dimostrano di guadagnare sempre più spazio sul mercato, anche se a fare la parte del leone è pur sempre la Golden, che rimane la preferita dagli italiani, come emerge dall'analisi delle vendite del periodo compreso tra gennaio e il 30 ottobre 2022 nei punti vendita Iper+Super. 
 

Nell’elaborazione, che entra nel merito delle singole varietà solo per il peso imposto, le varietà club, eccetto Pink Lady, sono classificate all’interno della voce “Mele altre”, che contiene al suo interno anche i consumi della Melannurca campana, influendo di poco però sui valori riguardanti le club. Tra gennaio e fine ottobre 2022 questa voce raggiunge la quota del 10,2% a valore e del 9,1% a volume per quanto riguarda il peso imposto. Una crescita di ben 2,9 punti percentuali a valore rispetto al totale del 2020 e di 2,2 punti a volume. 
 

Pink Lady, venduta a peso imposto, invece nel 2022 rappresenta lo 0,5% a volume e l’1,1 a valore, mettendo in risalto una crescita dello 0,1% a livello di euro. Sono percentuali di quote non indifferenti quelle che attualmente riguardano le mele a tutela varietale se confrontiamo il dato con la Gala che raggiunge finora a peso imposto il 3,9% a valore e il 4,5% a volume.  

Concentriamoci solo sulle vendite delle mele a peso imposto che negli stanno aumentando la quota a discapito del peso variabile. Dando uno sguardo alle altre mele club racchiuse nella categoria “Altre mele”, vediamo che la percentuale a volume raggiunge il 21,5%, mentre quella a valore il 25,5%. Superando quindi quanto realizzato lo scorso anno nell'arco di 12 mesi, quando la quota a volume si attestava a 20,4% e quella a valore a 23,6%. Nel 2020 invece i numeri si attestano al 18,2% a volume e 20,2% a valore, determinando quindi una crescita del 3,3 a volume e del 5,3 a livello di euro dal 2020 al 2022.
 

A seguire nella vendita a peso imposto troviamo la Fuji, che realizza il 7,1% a volume e il 6,5% a valore, di poco sopra alle mele estere che totalizzano il 6% a volume e il 5,4% a valore. A livello di quantità vendute si succedono Stark (1,9%), Granny Smith (0,6%), Morgenduft (0,9%), Renetta (0,4%) e Stayman (0,2%).
 

Considerazioni
Negli ultimi anni si è notato un arrivo importante di nuove varietà con sistema esclusivo di commercializzazione. Solo per citarne solo alcune parliamo di Envy, RedPop, Giga, SweeTango, Evelina, Yello, Kissabel ma la strada per la differenziazione vera e propria è ancora lunga. Le nuove mele corrono infatti il rischio di assomigliarsi con la conseguente difficoltà ad emergere. Il consumatore si trova infatti spesso disorientato davanti al banco pieno di mele traboccante di tanti colori ma pochi elementi fortemente distintivi possono trarlo in inganno o non renderlo autonomo nella scelta del frutto.
 

Superfici
A livello di superfici, come riporta il numero 8 della rivista Frutticoltura, le varietà esclusive riguardano ormai il 16% della superficie melicola totale tra Alto Adige, Trentino, Valtellina, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Scendendo nello specifico le Pink Lady mantengono il loro primato con oltre 2mila ettari coltivati in Italia. Sempre sul podio ma al secondo posto troviamo invece Ambrosia, Kanzi, Cosmic Crisp, Cromson Snow e Envy, che sono prodotte in una supericcie tra i 400 e i 600 ettari.  Al terzo posto troviamo invece Evelina, Giga e RedPop che interessano dai 200 ai 300 ettari. Tra le più conosciute la classifica continua con Sweetango, Enjoy, Morgana e Candine che coprono dai 100 ai 200 ettari di terreno. A seguire Yello tra i 50 e i 100 ettari e Kissabel che attualmente riguarda meno di 50 ettari nel nostro Paese.