L’uragano si abbatte sulla Sicilia orientale, aziende distrutte

Serre inondate e strappate dalla forza del vento nei video esclusivi di IFN

L’uragano si abbatte sulla Sicilia orientale, aziende distrutte

Eventi atmosferici estremi hanno messo in ginocchio per oltre 48 ore la Sicilia nella parte terminale della scorsa settimana. Le previsioni meteo, purtroppo, si sono rivelate corrette e tra giovedì e venerdì scorso sulla costa orientale dell’Isola un uragano mediterraneo, noto anche come “medicane”, ha sprigionato tutta la sua violenza abbattendosi sui centri abitanti e nelle zone agricole.

Il ciclone Nikola non ha risparmiato nulla e ha paralizzato gran parte dell’Isola; pioggia, raffiche di vento che hanno sfiorato i 100 chilometri orari e mareggiate hanno, anche quest’anno, messo a soqquadro la Sicilia.
Da sabato è tornato un timido sole ed è iniziata una conta dei danni che, oltre che pesante, potrà essere irreversibile per tante realtà agricole. Campagne sott’acqua, bloccata la raccolta degli agrumi, danni alle serre, alberi abbattuti e – sottolinea la Coldiretti - difficoltà a raggiungere le aziende a causa del forte vento, della pioggia e della neve. Tra gli effetti del maltempo preoccupar la discesa della colonnina di mercurio con il gelo che rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che – ricorda ancora la Coldiretti – il caldo anomalo ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci. 

Le immagini e le testimonianze video che sono arrivate dal mondo agricolo gridano dolore; serre completamente sommerse dall’acqua e strappate dalle raffiche di vento con gran parte delle coltivazioni andate perdute. La conta dei danni sarà lunga e dolorosa, i coltivatori si fanno in quattro per recuperare il possibile ma – come testimoniano tanti produttori – sono scoraggiati dall’ennesimo fenomeno meteo catastrofico che si presenta periodicamente come una tassa da pagare a tutti i costi. Nel ragusano serre allagate e tanti raccolti perduti mentre nel siracusano raggiunti i 500 mm di pioggia in 48 ore (basti pensare che nel nord-ovest d’Italia siamo a poco più di 300 mm in 13 mesi). Nella piana di Catania danni anche all’agrumicoltura, dove è stata bloccata la raccolta.

Un produttore ragusano testimonia a IFN. “Quanto successo era prevedibile e non si è fatto nulla, per questi eventi estremi bisogna farsi trovare pronti e non subirli come succede ogni anno. E’ opportuno avere un sistema di protezione che ci tuteli da questi fenomeni”.
Dopo la tempesta non torna il sereno…almeno per i coltivatori.