L’export tiene, ma il saldo continua a peggiorare

A febbraio siamo già sotto di 40 mila tonnellate

L’export tiene, ma il saldo continua a peggiorare

L’aggiornamento a febbraio delle performance del commercio estero, come emerge dall'analisi periodica del Monitor Ortofrutta di Agroter, ricalca, in buona sostanza, il mese di gennaio (clicca qui per approfondire). E non è una buona notizia per il settore ortofrutticolo. 

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Infatti il saldo commerciale a volume è già ampiamente negativo, 40 mila tonnellate di deficit (quattro volte peggio dello scorso anno), mentre quello a valore è ancora positivo, per poco meno di 200 milioni di euro, ma in calo di quasi il 30% se paragonato all’anno scorso.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, l’export nei primi due mesi del 2024 registra segnali di crescita: +3 % a volume e +5% a valore. Guardando le principali macrocategorie, svetta la frutta tropicale, soprattutto a volume (+65%), ma ricordiamo come sia prevalentemente riferita al transito di prodotti stranieri verso altri Paesi Europei. Venendo invece ai prodotti coltivati in Italia, si nota l’ottimo andamento degli agrumi, dove le vendite all’estero sono aumentate in doppia cifra sia a volume che a valore. In calo, invece, i quantitativi esportati di frutta fresca (-12%), bilanciati da un risultato a valore in progressione del 5%. 

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Andamenti opposti per la frutta secca – che perde su tutta linea –  e legumi/ortaggi che invece aumentano sia a valore sia a volume.
Spostandoci alle importazioni, si osserva, in generale, un aumento fra il 14 e il 17%, rispettivamente a volume e a valore. Analizzando le diverse macrocategorie, il segno più la fa da padrone, soprattutto nella frutta secca e frutta fresca; in controtendenza gli agrumi che perdono quota rispetto allo scorso anno.

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Concludiamo la disamina approfondendo le performance di alcuni prodotti chiave, a partire dalle mele, che a fronte di volumi esportati pressoché identici alla passata stagione, sono cresciute a valore del 10%. Ancora meglio il kiwi, che nonostante perda quasi il 30% delle quantità esportate, cresce in termini monetari del 5%. Bene le arance, a differenza delle pere dove si spera in una ripresa delle quantità commercializzate. Fra gli ortaggi, buone performance delle brassiche, che si confermano un caposaldo del nostro export, mentre per i pomodori si nota un leggero appannamento dopo gli ottimi risultati dello scorso anno.

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Fra le importazioni non sorprende il dato delle pere e del kiwi, che cresce significativamente a valore per entrambi, mentre nelle mele il trend è ingannevole (+ 42% a volume e + 33% a valore) perché i numeri assoluti sono insignificanti. Da notare la progressione lenta ma inesorabile dell’avocado (+12% a volume e + 6% a valore).

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Negli ortaggi, prosegue la cavalcata di patate e cipolle dall’estero che hanno approfittato del calo produttivo nazionale. (am) 

 

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