Le albicocche medio-tardive pugliesi condizionate dalla cascola fiorale

Il produttore Iodice: «Volumi ridotti del 20% e pochi grandi calibri»

Le albicocche medio-tardive pugliesi condizionate dalla cascola fiorale

La campagna delle albicocche medio-tardive pugliesi non è stata semplicissima a causa delle condizioni climatiche che hanno influenzato alcune fasi fenologiche. Lo racconta a IFN Ruggiero Iodice, titolare dell’azienda agricola F.lli Iodice, che dedica 5 ettari alle varietà medio-tardive a Canosa di Puglia. “Abbiamo avuto un quadro produttivo condizionato da un inverno mite e siccitoso. Infatti, abbiamo riscontrato problemi durante la fase di fioritura: c’è stata un’abbondante cascola fiorale che ha condizionato i volumi produttivi, che saranno almeno il 20% in meno dell'anno scorso. Inoltre, con queste condizioni climatiche ottenere grandi calibri è stata un’impresa perché non tutti avevano un’adeguata disponibilità idrica”. 

“Purtroppo – continua l’imprenditore pugliese – a causa della siccità molti produttori hanno limitato le irrigazioni nelle fasi di accrescimento e i calibri piccoli hanno l'hanno fatta da padroni sul mercato”.

“L’unico aspetto positivo di un’allegagione limitata è stato il mancato ricorso al diradamento manuale. Ovviamente avendo una riduzione dei volumi abbiamo cercato di focalizzarci sul calibro dato che abbiamo avuto la possibilità di irrigare nelle fasi cruciali di accrescimento del frutto. Questo ci ha aiutato molto insieme a caratteristiche organolettiche distintive”. 

“La stagione l’abbiamo iniziata con Faralia, con un anticipo rispetto all’anno scorso di almeno 10 giorni. Per poi proseguire con Farbela e Nelson; con quest’ultima abbiamo riscontrato un problema legato alle batteriosi che, però, non ha compromesso la commercializzazione. Adesso, stiamo ultimando la stagione con Farbaly che è tra le varietà più attese sul mercato”.
“Il prezzo medio delle albicocche medio-tardive è stato di circa 1,20 euro al chilogrammo, quindi possiamo ritenerci soddisfatti. Ma dobbiamo comprendere che le sfide future saranno legate sempre più al clima”.