Sostenibilità
L’avocado è maturo: lo dice lo scanner
La tecnologia è già utilizzata dai distributori Jumbo e Migros
Al reparto ortofrutta è capitato a tutti di interrogarsi sul grado di maturazione della frutta e, puntualmente, di commettere un errore acquistando il prodotto sbagliato. Da oggi potrebbe non essere più un problema: è stato infatti progettato uno scanner che, tramite l’intelligenza artificiale, misura il corretto grado di maturazione del frutto.
Come riporta la testata fruitnet.net, a oggi la tecnologia viene utilizzata esclusivamente sull’avocado ma non vengono escluse future applicazioni su altri frutti come mango, melone e kiwi.
Il dispositivo è stato progettato dall’azienda olandese OneThird e oggi sono già diverse decine gli apparecchi installati nei punti vendita di Jumbo nei Paesi Bassi e Migros in Svizzera e Spagna. Prossimamente – specifica l’articolo – anche un’insegna tedesca avvierà un progetto pilota, mentre sono in corso altri progetti nel Regno Unito.
A oggi la tecnologia è molto apprezzata dai consumatori e gli stessi creatori riportano feedback molto positivi. Da parte loro, i retailer sarebbero soddisfatti dell’utilizzo del dispositivo per poter limitare gli sprechi in negozio: in assenza di questa tecnologia, spesso i clienti sono soliti ‘palpeggiare’ l’avocado per giudicarne il grado di maturazione.
"All'inizio eravamo scettici - afferma Marco Snikkers della società olandese OneThird – anche perché in precedenza ci eravamo concentrati sull'installazione di sistemi di controllo della maturazione lungo le catene di approvvigionamento dei prodotti freschi, non nei negozi. Abbiamo testato il dispositivo dietro le quinte a lungo e minuziosamente e solo ora abbiamo iniziato a proporlo ai punti vendita”.
E aggiunge: “I retailer che abbiamo fornito con la nostra tecnologia, ci riportano di vendite di avocado in aumento. E lo stesso trend positivo del frutto sembra stimolare anche l’acquisto di altri prodotti, magari complementari come il pomodoro, per esempio per realizzare il guacamole”.
Le foto sono tratte dal sito aziendale di One Third, il video dal profilo YouTube. (am)