Il Biogas potrebbe ridurre le emissioni del settore agricolo del 32%

Il Pnrr destina 1,92 miliardi di euro per la filiera del biometano

Il Biogas potrebbe ridurre le emissioni del settore agricolo del 32%

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) supporta lo sviluppo del biometano e biogas in Italia per contrastare gli effetti drammatici del cambiamento climatico. In Italia sono presenti circa 2.000 impianti di biogas, l’80% dei quali sono agricoli. Il biogas è una delle fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia rinnovabile e si genera dalla fermentazione anaerobica di biomasse, ovvero sostanze di origine organica, perlopiù di origine agricola, come i pastazzi degli agrumi o gli scarti di lavorazione dei prodotti che vengono utilizzati dall’industria. Il processo è chiamato digestione anaerobica e il risultato è composto dal biogas, che può essere convertito in elettricità e calore.
Negli ultimi dieci anni sono stati investiti 4,5 miliardi di euro nello sviluppo della digestione anaerobica in agricoltura per la produzione di energia elettrica rinnovabile, creando oltre 12 mila posti di lavoro. Lo scorso marzo è partito il primo bando per gli incentivi: sono stati ammessi 60 progetti di impianti di produzione di biometano, nuovi e riconvertiti e per la maggior parte agricoli, di cui quasi la metà localizzata al Sud. 

Secondo dati del CIB - Consorzio Italiano Biogas, costituito da circa 850 aziende agricole produttrici di biogas e biometano, l’Italia è attualmente il secondo Paese in Europa per la produzione di biogas. Con un adeguato sistema legislativo a supporto potrebbe raggiungere una produzione di circa otto miliardi di metri cubi di biometano al 2030 (6,5 miliardi di metri cubi per il biometano agricolo).
Il grande aiuto potrebbe arrivare dal Pnrr, che destina 1,92 miliardi di euro per la filiera del biometano, prevedendo di raddoppiare l’attuale produzione e quindi superare complessivamente i quattro miliardi di  Standard metri cubi di biometano entro il 2026 attraverso la riconversione e l’aumento di potenza di impianti di biogas esistenti e di nuove installazioni.
Azioni che, sottolinea il Consorzio, possono portare ad abbattere le emissioni del settore agricolo del 32% al 2030, oltre a ridurre del 6% le emissioni nazionali di CO2 legate all’uso di energia fossile.