Giovani in agricoltura: per gli under 40 in arrivo 200 milioni

Mirco Carloni, Presidente della Commissione Agricoltura: «Grande traguardo per tutto il settore»

Giovani in agricoltura: per gli under 40 in arrivo 200 milioni

“La proposta di Legge della Lega per favorire i giovani imprenditori in agricoltura è legge. In arrivo 200 milioni perché i ragazzi e la terra sono il nostro futuro”. Lo afferma in una nota il Deputato della Lega Mirco Carloni, Presidente della Commissione Agricoltura e primo firmatario della proposta di legge sulle disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, dopo il voto favorevole del Senato di oggi che segna la definitiva approvazione della proposta.
Il parlamento, dopo tanti anni, torna a intervenire con una riforma strutturale investendo 156 mln dal 2024 al 2029 e 27,76 mln annui dal 2030. Istituzione di un fondo per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura, un regime fiscale agevolato, agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, ampliamento delle superfici coltivate e trasferimento tecnologico al fine di favorire una maggiore imprenditorialità. Un segnale concreto all’agricoltura per favorire una maggiore imprenditorialità dei giovani agricoltori e favorirne la competitività sostenendone gli investimenti tecnologici, la formazione e la crescita. Il riconoscimento sociale del ruolo dell’agricoltore deve essere centrale per tenere vivo un settore strategico e il nostro territorio. I giovani sono il futuro. l’Italia deve credere in loro perché tornino a fare la cosa più bella che si possa fare: amare la propria terra, perché dalla terra viene ogni bene.
Il testo mira alla promozione e al sostegno dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, nel rilancio del sistema produttivo agricolo attraverso interventi volti a favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani e il ricambio generazionale nel settore. In particolare, si rivolge alle aziende il cui titolare abbia tra diciotto e quarantuno anni.

Nasce un Fondo per favorire il primo insediamento dei giovani in Agricoltura, con una dotazione di 15 milioni di euro dal 2024. Ci sarà un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili in Agricoltura, con l’aliquota del 12,5 per cento alla base imponibile costituita dal reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta. Il beneficio è riconosciuto a condizione che i beneficiari non abbiano esercitato nei tre anni precedenti altra attività d’impresa agricola e che abbiano regolarmente adempiuti gli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi previsti dalla legge.
Arrivano anche agevolazioni in materia di compravendita di terreni agricoli, un credito d’imposta per le spese relative alla partecipazione a corsi di formazione, agevolazioni fiscali per l’ampliamento delle superfici coltivate. Viene quindi istituito l’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile nell’Agricoltura. Il testo licenziato da Montecitorio è stato riformulato nel corso dell’esame in sede referente e ridimensionato, in termini di dotazione finanziaria, a seguito delle condizioni poste dalla commissione Bilancio.

Enrico Parisi

Commento Coldiretti

Con un aumento del 13% dei giovani agricoltori negli ultimi dieci anni è importante sostenere un settore che offre opportunità occupazionali alle nuove generazioni, in controtendenza rispetto a un andamento generale che ha visto un crollo medio del 25% delle imprese under 30 negli altri comparti. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Infocamere e Unioncamere diffusa in occasione dell’approvazione definitiva in Parlamento della legge sull’imprenditoria giovanile che prevede una serie di misure di sostegno al fenomeno del ritorno alla terra. 

Il provvedimento prevede, tra le altre cose, un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili nell’agricoltura, e agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, oltre a sostegni per la formazione.

“Come giovani vogliamo semplificazioni per l’accesso alla terra e al credito. Abbiamo idee e voglia di investire, ma la burocrazia è un freno – sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Enrico Parisi -. Chiediamo soprattutto all’Unione Europea attenzione per aumentare gli investimenti in agricoltura e garantire più sostegni per il ricambio generazionale nel nostro settore. Noi ci siamo, perchè senza ragazze e ragazzi in agricoltura, l’Europa sarà più fragile e dipendente dalle importazioni”.

Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi soprattutto in attività multifunzionali che – precisa la Coldiretti – vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Cristiano Fini

Commento Cia
"Ripeto da tempo – dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini - che la transizione agricola va costruita con gli agricoltori. L’iter che ha portato alla legge sull’imprenditoria giovanile nel comparto e Agia sempre propositiva nel lavoro sui testi con la Commissione agricoltura, hanno creato un precedente per tutta la politica agricola nazionale ed europea. Solo così, portando esigenze e proposte sui tavoli istituzionali si può dare un futuro all'agricoltura".

Giovanni Gioia

Commento Confagricoltura
“Fondamentale aver messo in pratica la volontà di promuovere l’imprenditoria giovanile agricola, a firma Carloni/Bergesio, come la nostra Associazione aveva richiesto da tempo. È un segnale forte e positivo, necessario in questa fase difficile per il settore primario”. Lo ha affermato Giovanni Gioia, presidente dell’associazione che riunisce gli ‘under 40’ di Confagricoltura.
“Ribadiamo – continua il presidente dell’Anga - che ogni euro speso a sostegno dell’imprenditoria giovanile restituisce un enorme valore aggiunto al sistema Paese. Continueremo a impegnarci perché venga costruita una via semplice da percorrere per i giovani che desiderano insediarsi nel settore. Rimangono le nostre preoccupazioni rispetto alle fasi di avviamento e di accesso al credito e la mancanza di aliquote di favore, sui crediti di imposta, per i giovani agricoltori impegnati nella costruzione e ristrutturazione di fabbricati rurali e nell’acquisizione di beni strumentali”. (aa)

Fonte: Ageonfood.it, Ufficio stampa Cia e Ufficio stampa Confagricoltura