Fioritura anticipata, ecco cosa accade negli agrumeti siciliani

L’agronomo Neri: «Nessuna differenza tra areali»

Fioritura anticipata, ecco cosa accade negli agrumeti siciliani

Le temperature miti hanno innalzato il rischio di fioritura precoce in tutta la Penisola. Intanto a pagare gli effetti del climate change sono state le drupacce dell’areale pugliese, come abbiamo raccontato in un articolo qualche giorno fa (approfondisci qui), che hanno fatto registrare le prime fioriture fuori stagione.
Diversi produttori, da nord a sud, hanno inviato la loro testimonianza fotografica di frutteti in fiore in pieno inverno che non lasciano presagire nulla di buono.

Così, grazie al supporto dell’agronomo siciliano Claudio Neri, ci siamo addentarti negli agrumeti in provincia di Catania per vedere cosa succede con le zagare.
Dai sopralluoghi condotti da Neri, tra i comuni di Paternò e Motta Sant’Anastasia, si evince che il rischio è sventato. “Attualmente nessun pericolo di fioritura precoce – puntualizza l’agronomo –; anche negli areali più precoci - scusate il gioco di parole - come Motta Sant’Anastasia non abbiamo notato nulla di anomalo”.
Negli agrumeti di Paternò nessun fiore in bella mostra. “Anche in questo areale le gemme erano gonfie ma niente fioritura, anzi siamo soddisfatti dell’andamento produttivo. Quest’anno le piogge di fine agosto e settembre ci hanno aiutato parecchio”.

Ma non manca qualche puntualizzazione dell’esperto. “L’unico dettaglio che abbiamo registrato sono danni lievi da vento freddo nella Piana di Catania, ma risalenti al mese scorso e nulla che comprometta la qualità delle arance”.
“Purtroppo abbiamo subito una calo termico repentino – spiega Neri – ma il prodotto ha risposto bene; anzi possiamo testimoniare un’annata positiva in termini di pigmentazione che di gradi brix. Attendiamo che il mercato si svegli un po'”.

Anche in Basilicata non si registrano particolari preoccupazioni, come spiega Carmelo Mennone, responsabile dell'azienda sperimentale Pantanello (Metaponto di Bernalda Matera): “il fenomeno, per ora, è limitato a qualche pianta situata in impianti che provengono da annate di “scarica”, mentre negli aranceti che hanno avuto una produzione normale non si riscontra nessun tipo di problema. I fattori ambientali che possono provocare questi episodi sono l’alternarsi di periodi siccitosi a periodi di forte piogge, con inverni miti. Sappiamo bene che la fioritura anticipata rappresenta un danno evidente per il produttore, in quanto si ha la perdita del prodotto o la formazione di frutti non idonei al commercio, ma per ora non c’è di che preoccuparsi vista l’entità del fenomeno”.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli