Durian: il “frutto tartufo” spopola nel Sud-Est asiatico ma per gli occidentali puzza

Questo frutto sta cambiando l’economia agricola di tanti Paesi, come Thailandia e Malaysia

Durian: il “frutto tartufo” spopola nel Sud-Est asiatico ma per gli occidentali puzza

L’impatto sociale ed economico della frutta, nostro malgrado, purtroppo si sta contraendo ma ci sono casi in cui un singolo frutto può cambiare le sorti di interi Paesi: come nel caso del Durian. Di recente il giornalista del New York Times Thomas Fuller ha scritto di questo curioso frutto: «il durian sta alla frutta come i tartufi stanno ai funghi: è diventato uno dei più costosi del pianeta».

Effettivamente questo frutto spinoso, definito in Asia il re dei frutti, viene molto apprezzato per il suo aspetto appariscente, caratterizzato da una buccia adornata di spine e una polpa gialla dalla consistenza soffice. Inoltre, si adatta molto bene alla trasformazione industriale rendndolo utilizzabile anche dall'industria. Da sempre noto nelle regioni del Borneo e di Sumatra, solo da qualche anno la sua coltivazione sta rivoluzionando l’economia agricola di Thailandia, Malaysia e Vietnam.

In Thailandia le superfici sono raddoppiate e i centri di confezionamento sono passati da 10 a circa 600; in Malaysia è spesso al centro di dispute territoriali: per scoraggiare i furti, i frutteti sono spesso presidiati e circondati da filo spinato. «Penso che il durian sarà il nuovo boom economico per la Malaysia», ha detto al New York Times Mohamad Sabu, il ministro dell’Agricoltura del Paese.
Il mercato di riferimento per la vendita del durian è la Cina, verso cui è diretta la quasi totalità delle esportazioni: negli ultimi sei anni il valore delle esportazioni dal Sud-Est asiatico alla Cina, è aumentato di 12 volte, passando da 513 milioni a 6,5 miliardi di euro. Il principale esportatore è la Thailandia - secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite, citati dal New York Times - seguito dalla Malaysia e dal Vietnam.

Per gli occidentali “il re dei frutti” puzza di uova marce, così da renderlo uno dei frutti più “puzzolenti” al mondo. Quindi il consumo si limita a qualche curioso che ama recensire frutti insoliti. Inoltre, la puzza, oltre a non stimolare il consumo, rende difficoltosa l’esportazione via aerea. Un caso eclatante, verificatosi nel 2019, fu l’atterraggio d’emergenza di un Boeing 767 canadese: secondo un rapporto delle autorità locali, i piloti e l’equipaggio percependo un forte odore pungente, simile alla fuoriuscita di gas, indossarono le maschere a ossigeno ed effettuarono una manovra d’emergenza. Giunti in aeroporto scoprirono che la causa del forte odore era il durian.

Ovviamente, l’Occidente guarda con interesse l’impatto economico del durian nel Sud-Est asiatico…magari anche gli occidentali si abitueranno a sopportare l’odore.