Dall’ingrosso di Firenze, vendite lente e non tramonta l’idea del diurno

Municchi (Geo): «I prezzi degli ortaggi alterano i listini. Finocchio in ombra»

Dall’ingrosso di Firenze, vendite lente e non tramonta l’idea del diurno

Anche al mercato all’ingrosso di Firenze sono state settimane dure a causa dell’altalena dei prezzi degli ortaggi. Racconta l’andamento a IFN il grossista Daniele Municchi, dell’azienda Geo che opera sul mercato ortofrutticolo del capoluogo toscano. “C’è poca operatività tra gli stand, i prezzi assurdi degli ortaggi hanno alterato le vendite e non solo. Per chi ha forniture con la gdo è stato un disastro perché tante referenze sono state tagliate dai listini”.

Si sta vivendo un contraccolpo con gli ortaggi. “Prezzi assurdi – precisa Municchi – che sono stati stressati oltremodo. Personalmente ho smesso di scaricare melanzana per un paio di giorni, perché non riuscivo a marginare anzi ci rimettevo. Adesso dobbiamo provare a far sbloccare i consumi”.

Come racconta il grossista – ci sono referenze che stanno vivendo una stagione in totale anonimato. “Tra gli articoli che non hanno mai avuto sprint c’è, sicuramente, il finocchio. Non si sono registrati picchi di prezzo e anche la domanda è timida. Si vendono tra 1,20- 1,30 €/kg ma si fatica”.
Grande frenata per i prodotti a foglia. “Spinaci, bietola e insalata hanno avuto uno stop – puntualizza l’imprenditore – così come la lattuga gentile, romana e canasta che si vendono tra 1,50 – 1,80 €/kg; solo la foglia di quercia mantiene un prezzo sostenuto intorno ai 2,50 euro al chilo. Invece c’è assenza di cavolo nero” mentre i peperoni mantengono quotazioni alte ma in graduale calo.

La frutta non prende la scena agli ortaggi. “Per gli agrumi l’offerta è elevata – racconta il grossista – mentre con le pere si sta arrivando alla fine con il prodotto nazionale”.

L’andamento dei prezzi non distoglie gli operatori sul cambio di  rotta verso l’orario diurno. “Continuo a ribadire – precisa Municchi – che dal cambio di passo dipende il futuro dei mercati all’ingrosso. Serve un cambio generazionale, purtroppo in tanti stand non si riesce ad avere continuità a livello familiare. L’orario diurno a Firenze - spiega Municchi - è stato bloccato dalla pubblica amministrazione spinta dalle associazioni di categoria, forse il cambiamento fa paura. Ma noi non ci fermiamo perché vogliamo dare un futuro alla nostra struttura”.