Chiquita Fruit Bar con il vento in poppa

Con l'inaugurazione dell'ultimo Chiquita Fruit Bar al Centro commerciale Itaca di Formia (Latina), sono 12 i locali con il noto brand attualmente operativi in Italia. Una rete che sta crescendo in fretta – questo mese sono in programma altre tre aperture – e che sta valutando l'idea di avere un fornitore di ortofrutta fresca per tutti i suoi chioschi.

Lo spiega ad Italiafruit News Sandro Abeille, amministratore della Cfbi Italy, la società che ha sottoscritto un contratto di master franchising con Chiquita e che ha la licenza per sviluppare la rete dei Chiquita Fruit Bar. L'imprenditore, dopo l'esperienza con Fratelli La Bufala (circa cento ristoranti nel mondo), si è innamorato della formula di questi concept bar e sta guidando lo sviluppo del format.

Il primo chiosco è stato inaugurato a Napoli nel dicembre 2013. Il progetto è ancora giovane ma c'è un grande interesse verso i Chiquita Fruit Bar. “Cerchiamo location in luoghi di grande passaggio, almeno 4-5 milioni di persone l'anno”, spiega Abeille. “Quindi centri commerciali, aeroporti, stazioni. Ci vuole tempo per entrare in queste posizioni, ma è una strategia che ci ha dato molta visibilità. Un domani, poi, ci potremo concentrare anche su altri luoghi, come le spiagge o i centri delle città”.

I Chiquita Fruit Bar propongono bevande a base di frutta e verdura preparate sul momento. Sono caratterizzati da un bancone a vista, ed è possibile scegliere tra frutta intera e tagliata, macedonie, succhi di frutta puri e misti, insalate dolci e salate, smoothie, milkshake e altri prodotti realizzati con ortofrutta fresca. Ai prodotti non vengono aggiunti zuccheri, conservanti e coloranti.



“Privilegiamo le banane Chiquita, ma oltre a queste compriamo gli altri prodotti sui mercati ortofrutticoli locali, cercando di ottenere condizioni competitive”, illustra Abeille. “Mediamente ogni chiosco acquista 50 mila euro di frutta fresca l'anno. Entro dicembre la nostra rete, su tutto il territorio nazionale, consumerà tra gli 800 mila e il milione di euro di frutta fresca. Per questo stiamo pensando di stringere un accordo con un fornitore in grado di consegnare i prodotti ai nostri chioschi a prezzi competitivi; siamo aperti alle proposte, potete contattarci scrivendo a infofranchising@cfbi.it”.

L'interesse verso i Chiquita Fruit Bar è alto. “Ad oggi – sottolinea l'amministratore della Cfbi Italy – abbiamo ricevuto 2.500 richieste; si tratta di proposte serie e qualificate, di persone che si impegnano a investire mediamente 50mila euro. Un dato soddisfacente perché non abbiamo investito un solo euro in web marketing, sono tutte richieste spontanee. I risultati? Il Chiquita Fruit Bar che ha fatturato di più ha avuto un giro d'affari di 400mila euro all'anno, quello con i risultati inferiori 200mila. Dipende molto dalla posizione e da una serie di fattori, ma i numeri sono positivi”.

Abeille osserva come il target interessato al franchising sia giovane, con un'istruzione universitaria, con altri investimenti nel food&beverage, pronto a sviluppare un business sul territorio con più aperture.  “Un dato interessante – aggiunge l'imprenditore – è la motivazione di chi ci contatta: non cercano solo un affare, ma dicono di voler aprire un Chiquita Fruit Bar per promuovere il mangiare sano e perché adorano la frutta. Nel mondo del franchising non è un aspetto banale”.

L'obiettivo della Cfbi è arrivare a 25 aperture entro la fine del 2016. “L'azienda è in forte crescita, abbiamo rodato i meccanismi e ci sono 15 contratti già sottoscritti solo in attesa di essere resi operativi”, specifica Abeille, che ha tastato il polso anche al mercato europeo. “Abbiamo aperto un chiosco ad Amsterdam e c'è una trattativa in corso in Polonia. Ma non vogliamo disperdere le energie all'estero e in questo momento preferiamo concentrarci sull'Italia, dove ci sono prospettive interessanti”.

Maicol Mercuriali
Italiafruit News
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