«Carciofi, l’alta qualità ha compensato i volumi in calo»

Con la cooperativa La Collettiva (Cagliari) un punto sulla campagna

«Carciofi, l’alta qualità ha compensato i volumi in calo»

Quella dei carciofi sardi non è stata quest’anno una delle migliori annate se consideriamo i volumi in calo ma il prodotto di qualità ha saputo difendersi sui mercati. Un risultato che premia tutte le aziende quotidianamente impegnate a soddisfare i più elevati standard di produzione. Come la cooperativa La Collettiva di Samassi (Cagliari), con cui abbiamo realizzato un focus sulla campagna.

I problemi sui volumi sono stati evidenti fin da inizio campagna:  “A Samassi, la stagione della raccolta del carciofo è partita come di regola in autunno, facendo registrare però fin da subito un calo notevole delle produzioni – spiegano da La Collettiva a IFN – I cambiamenti meteo sono evidenti e stanno causando danni enormi in termini di volumi a tutto il settore ortofrutticolo, non solo al carciofo. In Sardegna, la stagione calda si è prolungata fino a dicembre, le piogge sono sotto la media e i primi mesi dell’anno sono stati particolarmente freddi, con temperature molto basse e gelate ripetute”.

Le condizioni metereologiche non hanno invece inficiato la qualità dei prodotti, che ha raggiunto ottimi livelli: “Se la quantità in questi mesi è stata scarsa, non lo è stata di certo la qualità – dicono dalla cooperativa – le produzioni ci hanno regalato frutti squisiti e consistenti, molto apprezzati nella penisola. Ci auspichiamo un’ottima seconda parte della stagione che ci permetta di recuperare le perdite di questi mesi”.
La cooperativa di Samassi può vantare una presenza costante sui mercati grazie alla scalarità delle sue cultivar. “Se le varietà precoci hanno risentito degli eventi atmosferici e si possono considerare terminate – specificano da La Collettiva - la scelta di segmentare le produzioni ci permette invece di rispondere con una presenza costante sui mercati”. La cooperativa è oggi particolarmente impegnata nello sviluppo delle cultivar tardive, le uniche che garantiranno le forniture per i prossimi mesi.

Nonostante le strategie lato produttivo siano studiate per le migliori performance economiche, il mercato non sta rispondendo adeguatamente: “Il ricavo alla distribuzione non è assolutamente adeguato all’inflazione corrente e al rialzo strutturale del costo delle materie prime” commentano.

La programmazione de La Collettiva conta di coprire ancora tre o quattro mesi di raccolto. “Se il tempo sarà clemente e le primizie sul campo rispetteranno le aspettative – sottolineano dalla cooperativa - saremo al passo con gli obiettivi dei soci, le richieste dei nostri partner commerciali e la soddisfazione del cliente finale”. 

E’ sempre più forte l’impegno della cooperativa nel promuovere il brand aziendale e tutti i valori che lo compongono. “La Collettiva è un brand che intende veicolare i valori della vita dei campi, attraverso l’eccellenza e l’immagine dei propri prodotti – sottolineano dall’azienda - Nonostante il necessario taglio dei costi, continueremo a puntare sulla promozione del marchio attraverso le fiere e la comunicazione omnicanale. I principali obiettivi della nostra strategia di marketing sono il corretto posizionamento sui mercati, la fidelizzazione dei clienti acquisiti e la ricerca di nuovi canali di vendita”.

I progetti a breve termine sono invece focalizzati sulla valorizzazione del prodotto e delle sue sostanze nobili: “Lo facciamo attraverso lo sviluppo dei semilavorati e l’introduzione di nuove cultivar e tecnologie sul campo – concludono - La situazione contingente apre alla possibilità di incrementare la produzione di orticole estive adatte ai nostri terreni e al clima del Campidano, che sta cambiando”.