Cambiamenti climatici, il bio è più resistente

Lo studio del Rodale Institute di Pennsylvania

Cambiamenti climatici, il bio è più resistente

Il 2022 ha evidenziato tutte le sfide e le difficoltà di questo periodo storico e la necessità di agire e cambiare non solo il modo in cui si produce ma, anche, come e cosa si consuma. Le ultime rilevazioni, condotte da Coldiretti su dati ISAC CNR, evidenziano la drammaticità delle condizioni atmosferiche. In Italia, nel 2022, le precipitazioni si sono ridotte del -30% rispetto alla media storica del 1991-2020, con un aumento delle temperature di +1,15 gradi con danni pari al 10% della produzione totale (6 miliardi di euro). A soffrire di più sono stati i prodotti alla base della dieta mediterranea e, quindi, olio extravergine di oliva (-30%), pomodoro da trasformazione (-10%) e il grano duro (-5%), il tutto nonostante l’aumento delle superfici seminate nel territorio italiano.

Accanto a queste rilevazioni emergono anche dati incoraggianti, provenienti dall’agricoltura biologica. Dal 1982, per oltre 40 anni, il Rodale Institute in Pennsylvania, conduce un progetto di ricerca chiamato Farming System Trial che, con metodo scientifico e rilevazioni sperimentali, confronta risultati produttivi e ambientali ottenuti con il biologico rispetto al convenzionale.
Tra i tanti dati che evidenziano i punti di forza del biologico emergono recenti risultati molto interessanti sulla resilienza delle produzioni biologiche al cambiamento climatico.
Le ultime rilevazioni hanno dimostrato infatti che i regimi biologici sono meno sensibili alla mancanza di acqua per esempio, nel caso del mais bio, si arriva, ad esempio al 31% di produzione in più rispetto al convenzionale. 

I quarant’anni di ricerca del Rodale Institute sono sintetizzati in un documento completo e molto approfondito che conferma i valori in campo e visionabile cliccando qui

“La maggiore resilienza ai cambiamenti climatici del biologico”, dichiara Paolo Pari, Direttore di Almaverde Bio, “è spiegabile dal ridotto impatto ambientale che hanno i sistemi di coltivazione biologica e biodinamica. Questi dati mettono in luce il valore del biologico, non solo in termini di qualità e salubrità ma anche di sostenibilità ambientale.”

It’s Bio è un progetto finanziato da Unione Europea e AOP Gruppo Vi.Va., con la partecipazione di Almaverde Bio, Apofruit, Codma OP, Ca’ Nova, Coop Sole, AOP La Mongolfiera, OrtoRomi e OP Terre di Bari.