Agrivoltaico, un reddito strutturale per le aziende agricole

Per Grenergy Rinnovabili è cardine il ruolo degli agronomi

Agrivoltaico, un reddito strutturale per le aziende agricole

L’agrivoltaico si sta diffondendo sempre di più in Italia, perché i benefici per le aziende agricole sono tangibili. IFN ha approfondito la tematica con Grenergy Rinnovabili Italia, filiale italiana del gruppo Grenergy Renovables che investe nella realizzazione di impianti per la produzione di energia pulita da oltre 20 anni in diversi paesi ed ha una capitalizzazione in borsa di oltre 1 Miliardo di €
“Grazie al nostro know how e ad un gruppo di tecnici specializzati, tutti italiani, - precisano dall’azienda - seguiamo tutte le fasi necessarie per arrivare alla costruzione e gestione dei nostri impianti. Seguiamo direttamente dalla ricerca e selezione dei terreni più idonei, alla presentazione delle richieste di connessione e autorizzazione, dalla costruzione alla gestione di ogni singolo impianto fino allo smantellamento dello stesso”.

“Per realizzare un investimento agrivoltaico è necessario – spiega l’agronomo Paolo Beltrami che collabora con Grenergy Rinnovabili Italia – garantire e rispettare, in modo bilanciato il ruolo delle parti: azienda agricola, agronomo, mondo finanziario e settori tecnici. La credibilità degli interlocutori ed il rispetto reciproco sono imprescindibili”. “Lo sviluppo dell’agrivoltaico, può avvenire attraverso investimenti propri degli agricoltori o di gruppi specializzati come Grenergy. In entrambe i casi, per un imprenditore agricolo - continua l’agronomo –, significa garantirsi un reddito strutturale distinto e separato dai proventi derivanti dalle produzioni agricole. È un’opportunità che può dare un reddito per i prossimi trent’anni svincolata dagli elementi che possono condizionare la produzione agricola. Possiamo definirlo come un reddito integrativo che prescinde dall’andamento delle stagioni agricole”.
“Facendo un parallelismo con il mondo finanziario - precisa Beltrami – è un rendimento fisso per l’agricoltura quasi un’assicurazione del produttore che prescinde dal valore agricolo dei terreni, anzi: il rendimento è proporzionalmente più alto nei terreni più poveri”. 
Ai valori attuali dell’energia, il rendimento degli investimenti diretti è pari indicativamente al 13-15% del valore degli impianti mentre per i terreni concessi ad investitori, il rendimento annuo si posiziona circa sul 10% del valore di mercato dei terreni.
 

Questo rendimento si somma al reddito agricolo che comunque non viene meno inquanto nell’agrivoltaico progettato bene, l’attività agricola può continuare con successo. “Si può combinare agevolmente l’agrivoltaico con orticole, floricole, vivaistica, erbe aromatiche, piccoli frutti come i berries ma anche cereali, soia ed erba medica”. Nella ricerca dei terreni, nella progettazione degli impianti, negli iter autorizzativi ma anche nelle fasi di gestione degli impianti, il ruolo dell’agronomo è imprescindibile. “L’agronomo è il link principale tra i produttori agricoli, gli investitori e fornitori di impianti e le autorità locali competenti perché è in grado di far collaborare queste realtà, preservando l’efficienza della produzione agricola ed i ritorni finanziari degli investimenti.
“Per aiutarci nel nostro piano di espansione, ci servono più agronomi e tecnici del settore che stiamo ricercando in tutta Italia. Puntiamo a persone che conoscano i loro territori e siano professionalmente affidabili” afferma Rosario Germino direttore di Grenergy Italia.
Per qualsiasi approfondimento sui terreni ricercati da Grenergy e se interessati a mandare la propria candidatura  è possibile entrare in contatto con il team tecnico di Grenergy Italia Rinnovabili, rivolgendosi ai seguenti contatti terreni@grenergy.eu, oppure direttamente tramite il seguente form: (clicca qui)