Dal campo
Agrifotovoltaico: l'ombreggiamento migliora i risultati sulla lattuga
In Sicilia investimento faraonico di una società tedesca
L’agricoltura apre le porte all’agrifotovoltaico, in Sicilia la società tedesca Aquila Clean Energy sta sviluppando un investimento di grandi dimensioni che coinvolge sette differenti impianti dislocati tra le province di Palermo, Trapani, Catania ed Enna. Al termine della costruzione dei sette impianti programmati nell'isola si arriverà a una capacità complessiva pari a circa 570 MW.
Alberto Arcioli, responsabile sviluppo per Aquila Clean Energy in Italia puntualizza come la posizione geografica sia cardine. «La Sicilia, per noi, rappresenta un territorio strategico non solo a livello nazionale, ma anche europeo. Infatti, la posizione dell’isola ci consente di avere una produzione netta doppia, a parità di potenza installata, rispetto, ad esempio, al Regno Unito. Inoltre, i nostri progetti si integrano perfettamente col territorio senza sottrarre suolo all’agricoltura”.
L’azienda tedesca ha dato vita al progetto collaborando con sviluppatori siciliani. «Attingendo alla loro pluriennale esperienza nella realizzazione di infrastrutture sostenibili – spiegano dall’azienda –. Nei luoghi in cui scegliamo di investire per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione, puntiamo ad avviare un dialogo con le istituzioni locali”.
Lo scetticismo nei confronti dell’agrivoltaico non è mancato a causa del dibattito sugli effetti negativi da ombreggiamento dei pannelli sulla superficie coltivata. Inevitabilmente una struttura agrivoltaica crea un ombreggiamento dinamico sulla coltura ma non è detto che causi un’alterazione sulla fisiologia della pianta come dimostrato da prove effettuate in campo.
Infatti, secondo una sperimentazione (Amaducci et al. 2018) si ipotizza come per alcune colture i pannelli possono addirittura apportare benefici produttivi. Ad esempio, su lattuga l’ombreggiamento incrementa il peso fresco sia con un’irrigazione normale che in condizioni di stress idrico.
Le osservazioni della sperimentazione hanno dimostrato come il numero di foglie prodotte nelle colture ombreggiate non varia rispetto ai campioni di piante cresciute in piena luce. Il miglioramento produttivo è determinato da un equilibrio tra effetti positivi e negativi di un irraggiamento differenziale.
Il dato sorprendente è il numero medio dei cespi che è maggiore nelle insalate ombreggiate; dunque, è un risultato da evidenziare visto che il prodotto commerciale è determinato dal peso fresco. Questo risultato a favore delle colture ombreggiate vale anche in caso di stress idrico.