Attualità
Asparagi verdi, «prezzi all'origine da 4,5 euro il chilo»
Raccolta in corso nel Viterbese. Op Cot: superfici in crescita del 15%
Il territorio laziale del Viterbese investe e crede nella coltivazione dell'asparago verde. I soci della cooperativa Centrale Ortofrutticola Tarquinia (Cot), tra le principali Organizzazioni di Produttori della Tuscia, stanno aumentando le superfici a fronte delle buone performance agronomiche e commerciali.
"L'asparago verde è una coltura che sta dando soddisfazione ai nostri associati", spiega un portavoce dell'azienda laziale. "Coltiviamo le piantine delle varietà Atlas, Grande e Vegalim su un totale di 46 ettari. Ma le superfici, rispetto all'annata precedente, sono aumentate del 15% e la previsione è di arrivare a 60 ettari in pochi anni".
Le asparagiaie della Cot si concentrano nel comune di Tarquinia. Poi la cooperativa dispone di circa sette ettari a Canino, la metà dei quali riguardano impianti in forzatura a caldo che, grazie alla vicinanza alle zone termali, prevedono il riscaldamento delle radici mediante manichette interrate in cui scorre acqua calda. "Questo sistema di coltivazione ci consente di anticipare la raccolta dell'asparago di circa quindici giorni, quando il clima ce lo permette".
Ed è proprio negli impianti caninesi che la produzione è in corso. "Abbiamo iniziato le operazioni i primi giorni di febbraio - sottolinea ancora il portavoce - Il forte freddo degli ultimi giorni sta creando problemi, ma in generale possiamo essere soddisfatti per i prezzi del periodo: finora, infatti, le quotazioni all'origine sono state alte, raggiungendo una media di 4,5 euro il chilo. Un valore molto più alto rispetto ai 2,5 euro/kg che abbiamo liquidato al termine della scorsa stagione".
Gli asparagi, così come tutti gli altri prodotti di stagione, sono conferiti giornalmente, lavorati dalla Centrale ortofrutticola e inviati alle piattaforme distributive della Gdo. E' sempre garantita la rintracciabilità dal campo alla tavola. "Il nostro primo cliente è Esselunga, seguito a lunga distanza da Coop Italia e Magazzini Gabrielli".
Copyright 2018 Italiafruit News
"L'asparago verde è una coltura che sta dando soddisfazione ai nostri associati", spiega un portavoce dell'azienda laziale. "Coltiviamo le piantine delle varietà Atlas, Grande e Vegalim su un totale di 46 ettari. Ma le superfici, rispetto all'annata precedente, sono aumentate del 15% e la previsione è di arrivare a 60 ettari in pochi anni".
Le asparagiaie della Cot si concentrano nel comune di Tarquinia. Poi la cooperativa dispone di circa sette ettari a Canino, la metà dei quali riguardano impianti in forzatura a caldo che, grazie alla vicinanza alle zone termali, prevedono il riscaldamento delle radici mediante manichette interrate in cui scorre acqua calda. "Questo sistema di coltivazione ci consente di anticipare la raccolta dell'asparago di circa quindici giorni, quando il clima ce lo permette".
Ed è proprio negli impianti caninesi che la produzione è in corso. "Abbiamo iniziato le operazioni i primi giorni di febbraio - sottolinea ancora il portavoce - Il forte freddo degli ultimi giorni sta creando problemi, ma in generale possiamo essere soddisfatti per i prezzi del periodo: finora, infatti, le quotazioni all'origine sono state alte, raggiungendo una media di 4,5 euro il chilo. Un valore molto più alto rispetto ai 2,5 euro/kg che abbiamo liquidato al termine della scorsa stagione".
Gli asparagi, così come tutti gli altri prodotti di stagione, sono conferiti giornalmente, lavorati dalla Centrale ortofrutticola e inviati alle piattaforme distributive della Gdo. E' sempre garantita la rintracciabilità dal campo alla tavola. "Il nostro primo cliente è Esselunga, seguito a lunga distanza da Coop Italia e Magazzini Gabrielli".
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