Frutta al ristorante, un cesto da nababbi

In Costa Smeralda venduto a 200 euro. I social si scatenano

Frutta al ristorante, un cesto da nababbi
I prezzi da fame che spesso i produttori ortofrutticoli si vedono riconoscere fanno da contraltare al (speriamo) sontuoso cesto di frutta servito dal Nikki Beach di Porto Cervo. Il locale della Costa Smeralda lo vende a 200 euro, un fine pasto di lusso per le persone comuni, una portata come tante altre per i nababbi che frequentano le località marittime più trendy.



Il prezzo da capogiro impresso sullo scontrino emesso dal locale è stato pubblicato sui social dal tiktoker Gianmarco Di Ronza e la “notizia” è diventata subito virale: il conto totale da 821 euro è stato pompato a dovere dal famigerato cesto da 200 euro. Ma se la portata era indicata nel menu assieme al relativo prezzo, perché mai prendersela con il locale? Semmai bisognerebbe imparare come è riuscito a dare così tanto valore alla frutta!
Il tiktoker napoletano, da parte sua, ha creato il caso e anche in questo caso ha fatto il pieno di like sui social. E non è la prima volta che condivide video simili mentre gira il mondo tra luoghi esclusivi. In passato, per esempio, ha segnalato il conto da 78 euro per una colazione a Capri con due amiche, affermando: “Quei soldi mi bastavano per i caffè di un mese e mezzo”. Nulla togliere che è un prezzo da capogiro.



Le cifre al Nikki Beach, tuttavia, sono nettamente più alte, però ciò che ha scatenato le ire di chi ha appreso la notizia, riguarda proprio il prezzo della frutta, ritenuta oltre ogni limite concesso anche dal ricco buon senso della Costa Smeralda. Della serie “l’acqua 10 euro va bene! Ma non toccateci la frutta”.
Johnny Stecchino avrebbe detto “ma quanto costano i cesti di frutta a Porto Cervo”, forse è stato più fortunato con le banane a Palermo.

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