Dalla distribuzione
«Esotico, il boom natalizio non esiste più»
Due Erre: «Frutti diventati di largo consumo, vendite distribuite nell'anno»
Se il periodo natalizio ha sempre rappresentato un momento particolarmente favorevole per la vendita dei frutti esotici, oggi la situazione non è più così. “L’esotico è sempre più conosciuto dai consumatori, che tendono a sceglierlo in maniera costante durante tutto l’anno anziché concentrare gli acquisti solo nel periodo pre-Natalizio” spiega a Italiafruit News Davide Ferraresso, responsabile commerciale della ditta Due Erre di Padova, che esporta ortofrutta, frutta tropicale e berries in Europa.
Quest’anno a pesare sui trend commerciali c’è anche l’incertezza dovuta al Covid: “Gli altri anni si partiva a inizio dicembre con le vendite per i regali, le ceste natalizie e le cene aziendali – continua Ferraresso - oggi con l’epidemia si sono perse queste tendenze e il canale più favorevole rimane quello della Gdo, che non ha mai fermato i suoi approvvigionamenti”.
Secondo il responsabile commerciale, le richieste natalizie sono iniziate da appena quattro giorni: “I ristoratori aspettano l’ultimo minuto perché stanno ricevendo molte disdette per le cene e anche i dettaglianti acquisteranno solo nei prossimi giorni” commenta. Il problema – come sottolinea il responsabile commerciale – si riflette però a valle: “I consumatori sono spinti all’acquisto solo se trovano il prodotto sugli scaffali: da questo punto di vista vince la Gdo, che garantisce una fornitura costante”.
Tra i frutti del super esotico (via aerea) più richiesti di questi giorni ci sono il passion fruit, venduto a 6/7 euro al chilogrammo, e il dragon fruit, che raggiunge i 14 euro. Vendite buone anche per il litchi, commercializzato a 3,70/3,80 euro al chilogrammo, mentre è pari a 20 euro al chilo la quotazione della carambola. “Vendiamo la granadilla a 12,50/13 euro al chilogrammo e anche la maracuja a un prezzo simile” dice Ferraresso.
Per quanto riguarda l’esotico tradizionale, Due Erre segnala una forte richiesta di ananas: “Quella via aerea la vendiamo a 3,40/3,50 euro al chilogrammo mentre quella via nave raggiunge quotazioni di 1/1,20 euro per la merce verde e di 1,50/1,80 euro per i frutti maturati in pianta” commenta il responsabile commerciale. “Da due settimane è cresciuta molto la richiesta di mango per via aerea: considerati anche i rincari dei noli aerei, vendiamo questo prodotto intorno a 6,50 euro al chilogrammo”.
In cima alla classifica dell’esotico più venduto c’è l’avocado Hass, commercializzato a 4,50/4,80 euro al chilogrammo per i frutti maturi e a 2,40/2,70 euro per i frutti ancora verdi.
Anche se le vendite dell’esotico non sono più altissime sotto Natale, Ferraresso dice: “Non vorrei mai tornare ai trend del passato, preferisco le vendite distribuite su tutto l’anno. Adesso l’esotico è considerato un bene di largo consumo e sono sempre più richieste referenze nuove e particolari: credo che a breve venderemo molto bene la Pastinaca, una radice diffusa in Romania e nei Paesi del nord”.
E conclude: “Si ai prodotti nuovi ma bisogna stare attenti a quelle che in alcuni casi sono solo mode: fino a qualche anno fa abbiamo avuto un boom di richieste per curcuma e le bacche di Goji, prodotti per il quale la domanda è poi scemata. Nello stesso momento era esplosa anche la domanda dello zenzero che, fortunatamente, sta continuando a crescere”.