Per qualche centesimo in... meno

La nuova frontiera delle promo e la tensione crescente sui prezzi

Per qualche centesimo in... meno
Prima c'era lo 0,99. Un numero magico, a metà tra il prezzo civetta e l'occasione da prendere al volo, conveniente per il consumatore e tutto sommato sopportabile per il fornitore. Ma la nuova frontiera delle promozioni guarda sempre più in basso. E la mitica trilogia del dollaro di Sergio Leone calza a pennello all'ortofrutta. Soprattutto in questo momento, dove la tensione sui prezzi è paragonabile allo stallo alla messicana tra il Biondo, Tuco e Sentenza.

Cambiamo dollari con centesimi e il gioco è fatto. Per un pugno di centesimi è la realtà quotidiana con cui gli operatori del comparto devono fare i conti; Per qualche centesimo in più sarebbe la legittima aspirazione di tanti, ormai una questione di mera sopravvivenza. Mentre Il buono, il brutto e il cattivo... beh, ognuno può associarvi volti e personaggi che meglio crede.



La nuova frontiera delle offerte, dicevamo, per i distributori che fanno leva sul prezzo è lo 0,79. Un numero che si sta incontrando sempre più spesso nelle promozioni dei discount: che siano euro al chilo o un prezzo al pezzo, cambia poco. Ottenere margini su questi valori è un esercizio di equilibrio e il rischio di cadere nel vuoto è elevato.

Sapori in Festa è la promozione pensata da Eurospin in vista del Natale, che proprio in questi giorni sta spingendo. Troviamo una busta di insalata mista da 200 grammi a 0,79 euro al pezzo, vale a dire 3,95 euro il chilo. La rucola, invece, a 0,99 (4,95 euro il kg). Stesso prezzo per un chilo di finocchi o di arance Navel, di mele Golden e di banane. Eppure nei commenti del video promozionale che l'insegna sta sponsorizzando su Facebook, tanti consumatori si lamentano per gli aumenti dei prezzi nella catena discount: e se si lamentano dei prezzi di Eurospin...



Settantanove centesimi per duecento grammi di insalata pronta al consumo sono davvero pochi. I prodotti ad alto contenuto di servizio dovrebbero difendere il loro valore e sotto certi prezzi non dovrebbero proprio andare: in questo periodo, tra l'altro, dove i costi di produzione sono in marcato aumento è in atto un confronto tra l'industria della IV Gamma e le catene distributive per avere un riconoscimento di una manciata di centesimi in più per ogni busta. Ma, secondo quanto risulta a Italiafruit News, la richiesta dei produttori di insalate pronte non sta trovando un'accoglienza positiva tra le insegne della Gdo: stiamo parlando di 2-3 centesimi a busta, una cifra irrisoria, ma guai a parlare di aumenti per la distribuzione.



La situazione non è facile. Il sistema retail sta cercando di non scaricare sul consumatore l'aumento dei prezzi, ma per tornare ai film di Sergio Leone l'ortofrutta non può continuare a fare la parte di Tuco (il brutto) a lungo: in equilibrio precario sulla croce di una tomba e con un cappio al collo.

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