Sft approva il bilancio. L'inchiesta? «Siamo sereni»

Sft approva il bilancio. L'inchiesta? «Siamo sereni»
La Sft ha tenuto la sua assemblea generale nel corso della scorsa settimana. I soci – come si apprende dal Trentino Corriere Alpi – erano innanzitutto curiosi di sapere cosa c'è dietro la notizia apparsa nei giorni precedenti (si veda la nostra news del 24 novembre 2014) circa le indagini sull'operato dei suoi dirigenti.
La risposta è stata molto molto laconica: "ad oggi – ha affermato il presidente Mauro Coser – non sappiamo altro rispetto a quanto letto sui giornali, ma siamo sereni. Ci sentiamo tranquilli di aver operato correttamente ed abbiamo incaricato un legale perché vada a capire di cosa siamo accusati".

Per quanto riguarda il bilancio, approvato senza problemi, evidenzia una doppia difficoltà riscontrata nella produzione e nella vendita. La produzione 2013 pur molto abbondante, 389 mila quintali a fronte dei 352 mila dell'anno precedente, era stata colpita per tutta la parte prodotta nella zona nord dell'estimo del Consorzio, Romagnano e Aldeno in particolare, da un forte attacco di ticchiolatura con il risultato che parte della produzione ha dovuto prendere la strada della trasformazione industriale. Il risultato è che ai soci al posto dei 14 milioni e 720 mila euro liquidati nel 2013, quest'anno saranno liquidati 11 milioni e 202 mila euro. Di conseguenza anche il prezzo medio liquidato ai soci è stato mediamente di quasi il 30% inferiore rispetto all'anno precedente, passando da 0,418 centesimi di euro a 0,294.

Nonostante questi dati, secondo un comunicato stampa della Federazione delle Cooperative, il presidente Coser esprime ottimismo e lo motiva con il fatto che "i risultati economici maturati possono essere ritenuti sufficienti, soprattutto in rapporto alla qualità generale della merce conferita che era stata pesantemente condizionata dalle infezioni di ticchiolatura, tali che ad un certo punto la stagione produttiva sembrava compromessa".

Da questo bilancio la società comincia a veder scendere anche il debito che dopo i 40 milioni di euro di investimenti fatti, entro il prossimo anno - grazie ai contributi che entreranno a cadenza semestrale su tali investimenti, e dopo una prima fase di dismissioni dell'area ex Soa - dovrebbe attestarsi intorno ai 15 milioni di euro.

Fonte: Trentino Corriere Alpi