Vegetariani: questione di geni o di politica?

Studi e indagini a sostegno di nuove tesi sull'alimentazione vegetale

Vegetariani: questione di geni o di politica?

La scelta del regime alimentare a cui attenersi, specie se si tratta di optare per una dieta vegana o vegetariana, è spesso frutto di motivazioni etiche, salutistiche o religiose, ma da oggi sappiamo che potrebbero essere anche biologiche o politiche. 

Secondo una ricerca riportata dalla testata La Repubblica, infatti, essere vegetariani, o meglio, riuscire a rispettare nel tempo un’alimentazione vegetariana, pare essere collegato al proprio Dna. A rivelarlo sono i risultati di un’indagine di associazione genomica (Genome-Wide Association), in cu i ricercatori hanno scoperto una possibile correlazione tra geni e alimentazione vegetariana. Dai dati è difatti emerso che specifiche varianti genetiche associate a tre geni, RIOK3, RMC1 e NPC1, potrebbero essere correlate con la capacità di mantenere una dieta strettamente vegetariana e, quindi, la genetica potrebbe avere un’influenza sulla capacità di attenersi nel tempo ad una dieta vegetariana. Gli studiosi stanno svolgendo analisi più dettagliate per poter fornire risposte più certe e comprendere meglio la fisiologia del vegetarianismo. 

Quello che invece ha sottolineato Gallup, società americana di analisi e consulenza, attraverso i sondaggi tra il popolo statunitense, è che la scelta del regime alimentare pare essere collegato anche alle simpatie politiche: infatti è emerso che il 9% dei liberals americani, i cosiddetti progressisti, si dichiara vegetariano, il triplo rispetto alla percentuale tra i moderati e i conservatori, come riporta la testata Italia Oggi.
 
Questa ricerca si inserisce in un quadro che vede un’inversione di tendenza nei paesi anglosassoni e anche negli Stati Uniti nei confronti della dieta vegetariana e vegana, celebrate domani, 1° novembre, grazie all’omonima giornata mondiale

Ciò che si rileva dalla ricerca è che l’abbandono della carne a favore dell’ortofrutta sta facendo marcia indietro, a sottolineare il fatto che sia stato raggiunto e oltrepassato il cosiddetto peak vegetarian (picco vegetariano, ndr). Dal 2001 al 2023, infatti, gli americani che si dichiarano vegetariani sono calati dal 6% al 4%, mentre una riduzione ancora più drastica l’ha avuta chi segue una dieta vegana, che dal 3% del 2018, oggi si attesta all’1%, come rilevato dai sondaggi di Gallup. Coerentemente con i dati appena citati, pare che il consumo di carne negli Stati Uniti continuerà a crescere, per arrivare a 107 chilogrammi pro capite nel 2032. 

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