Vegetable Orchestra, la musica nasce dagli ortaggi

Carote, cetrioli e zucche diventano flauti e percussioni

Vegetable Orchestra, la musica nasce dagli ortaggi

Un’orchestra che suona ortaggi al posto dei classici strumenti musicali? Esiste e si chiama proprio Vegetable Orchestra (clicca qui per approfondire)

Si tratta di un gruppo austriaco formato da varie professionalità, quali scrittori, designer, artisti e musicisti che, da ormai venticinque anni, sono diventati la prima orchestra vegetale di Vienna.

Sono conosciuti, infatti, anche come The First Vienna Vegetable Orchestra e ciò che li rende unici è appunto il loro modo di rendere la musica ancora più creativa e originale attraverso la realizzazione e l’impiego di strumenti musicali senza dubbio bizzarri, utilizzando la natura e i suoi frutti. 
L’idea è nata proprio dai componenti stessi (11 artisti in totale) che sentivano il bisogno di esplorare il mondo della musica e di creare nuove melodie fuori dall’ordinario.

Ma qual è il segreto per riuscire a creare uno strumento musicale a partire da un ortaggio? Innanzitutto gli ortaggi devono essere freschi, altrimenti non rendono al meglio del loro potenziale e poi vengono tagliati e assemblati da mani ormai esperte, seguendo particolari passaggi e tecniche che permettono di produrre e amplificare il suono.

Per lavorare questi ortaggi vengono utilizzati anche strumenti da officina, oltre ai classici da cucina. 

Se da carote, cetrioli e peperoni nascono strumenti a fiato e flauti dolci, le zucche vengono invece utilizzate come percussioni e batteria e le melanzane fungono da nacchere. 
I suoni che derivano da questi ‘ortaggi musicali’ sono ben lontani dalle melodie classiche che nascono da strumenti musicali veri e propri. L’effetto acustico che deriva dagli ortaggi e dalle verdure è vario e spazia dall’acuto, allo scoppiettante, fino al profondo, formando un ampio ventaglio di sfumature sonore.
Se vi state chiedendo a quale genere musicale appartiene la Vegetable Orchestra, vi possiamo dire che non è ancora definito e che i musicisti si dilettano a sperimentare vari stili e generi, non precludendosi nulla a priori. Tra le sonorità preferite dal collettivo stesso troviamo il free jazz, la dub e l’elettronica sperimentale, da cui si denota ancora una volta una ventata di creatività e originalità, caratteristiche peculiari della prima orchestra vegetale di Vienna. 

E a fine spettacolo niente viene sprecato: dagli ortaggi avanzati dalla preparazione degli strumenti musicali viene realizzata una zuppa servita agli spettatori.  

 

Ha collaborato Giulia Capacci