Vai a zappare la terra! Non è più un’offesa ma un augurio

L’agricoltura fa tendenza e fare il contadino è diventato cool

Vai a zappare la terra! Non è più un’offesa ma un augurio

Per chi volesse abbandonare la routine quotidiana fatta di uffici, riunioni, call infinite ecc., sino a qualche anno fa, la soluzione era aprire un chiringuito vista mare. Ma il trend sembra essere cambiato; infatti, la panacea a tutti i mali della vita quotidiana sembra essere diventata la campagna, coltivando la terra.
Quante volte, in passato, abbiamo sentito: vai a zappare la terra! Un invito poco carino verso qualcuno ritenuto incapace di usare con profitto la testa rispetto alle braccia. Ma oggi, a quell’invito, tanti risponderebbero con un “si” deciso, soprattutto i giovani, per nulla offesi dall’esortazione.

Fare agricoltura sembra esser diventato di moda e, per rimanere in tema, fare l’agricoltore è cool. Tanti neofiti si stanno avvicinando con entusiasmo alla vita bucolica: fatta di terra, concimi, piante e tanti post sui social. Ovviamente la sensibilizzazione alle tematiche ambientali e alla tutela del pianeta ha fatto capire l’importanza dell’agricoltura per salvaguardare le risorse naturali.

Ci sono tanti fattori che hanno spinto verso la terra, tra questi la pandemia, che ha costretto tanti giovani al rientro nella loro terra d’origine; obbligati dal lockdown, hanno preso la decisione di non ripartire più e la campagna è stata la chiave di volta per tornare alle origini e scoprire luoghi e terreni familiari.

Inoltre, chi è rimasto senza lavoro o ha un lavoro precario, chi conduce una vita frenetica e vuole dare una svolta meno stressante alla propria esistenza, spesso decide di giocarsi la carta del lavoro nei campi, di creare un’impresa agricola, magari utilizzando proprio quel vecchio terreno lasciato in eredità da un familiare e, oggi, incolto.

In totale sono oltre 55.000 gli “under 35” – come riferisce Coldiretti - che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra. Le aziende guidate da giovani hanno una superficie superiore alla media di oltre il 54%, un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati in più. Il fermento, infine, si nota anche dal numero di iscritti ai corsi di laurea dedicati allo studio delle scienze agrarie. Il mondo dell’agricoltura è cambiato; chi investe, spesso, arriva tra i campi con un livello di istruzione medio-alto, di solito con una laurea, e un progetto ben definito da implementare. 

Ma, per rimanere in tema bucolico, non sono tutte rose e viole. Ad ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole sono le difficoltà legate all’accesso alla terra e quello al credito, come rileva Coldiretti. Infatti, il prezzo medio di un ettaro di terreno agricolo in Italia è di 20.900 euro, che significa centinaia di migliaia di euro immobilizzati solo per una piccola aziedna.

Ma siamo sicuri che la voglia di campagna e gli agricoltori 3.0 e 4.0 siano consci della vita tra i campi e, soprattutto, un agricoltore navigato consiglierebbe di dedicarsi alla campagna? Magari qualcuno direbbe di stare lontano o evitare la fatica del coltivare … ma il ritorno alla terra sembra essere inarrestabile.
Ovviamente questo porterà più storie su Instagram, foto su facebook che faranno scoprire il mondo dell’agricoltura tramite lo schermo di uno smartphone contribuendo così al dilagare del fenomeno. Quindi si torna a zappare…ma attenzione perché scegliere la zappa giusta non è semplice.