Il meglio di IFN
Uva da tavola: stagione atipica e il rush finale può riservare sorprese
Ecco il punto con Laporta (Uva di Puglia Igp) e Del Core (CUT)
Buone notizie per l'uva da tavola, le analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter, relative all’andamento dei consumi nel canale Iper+Super, certificano una prima parte di campagna decisamente positiva: +22% a valore e + 15% a volume, con un incremento medio dei prezzi del 6%, nel periodo che va da giugno alla penultima settimana di agosto (week 34).
Sicuramente il netto anticipo dell'arrivo del prodotto, che sta caratterizzando questa annata, è fra le motivazioni principali di questo exploit, ma non l’unica. Per esempio, si conferma la crescita delle varietà seedless, come si evince dalla disamina delle quote di vendita nei primi 8 mesi dell’anno, sempre all’interno del canale Iper+Super: le varietà bianche senza semi, venduta a peso imposto, hanno più che raddoppiato l’incidenza a volume e a valore nell’arco di un triennio.
Partendo da questa breve analisi sui numeri, abbiamo interpellato alcuni dei protagonisti del comparto per avere una testimonianza diretta di quanto sta accaddendo e, soprattutto, cosa si prospetta nelle prossime settimane.
Laporta (Uva di Puglia Igp): Netto anticipo produttivo, rese in riduzione ma qualità eccellente
Michele Laporta, presidente del Consorzio per la valorizzazione e la tutela dell'Uva di Puglia Igp, spiega a IFN cosa è successo in questi mesi di commercializzazione: “Mi ritrovo con le analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter e vorrei evidenziare come questa stagione dell’uva da tavola stia registrando un andamento altalenante, influenzato da fattori climatici e di mercato. Il clima quest'anno è stato caratterizzato da un inverno mite, una primavera con poche piogge e temperature sempre al di sopra delle medie stagionali. Queste condizioni hanno favorito il ciclo vegetativo delle viti, anticipando di parecchio l'inizio della raccolta (fino ad un mese in diversi areali). In estate, le ondate di caldo intenso hanno contribuito a una rapida maturazione delle uve, creando in alcuni casi una sovrapposizione dei calendari produttivi”.
“Per concludere l'aspetto produttivo – evidenzia Laporta – dobbiamo aggiungere che la siccità prolungata ha messo sotto pressione le risorse idriche, limitando le rese per ettaro. Difatti, la produttività ha registrato un calo nell’ordine del 20-30% rispetto allo scorso anno; tuttavia la qualità delle uve è buona, con grappoli sani e di ottimo sapore, che stanno incentivando i consumi, come certificato dai dati di vendita”.
“Sul piano commerciale, la partenza è stata caratterizzata da volumi interessanti e prezzi più alti se raffrontati allo stesso periodo dello scorso anno. Crescono molto i prodotti premium e ancora di più se certificati IGP. Interessanti anche alcune attività di promozione al consumo che, secondo me, ne hanno determinato un incremento. Al momento, quindi, la stagione può ritenersi soddisfacente”, chiosa Laporta.
Massimiliano Del Core, presidente della Commissione UVA da tavola (CUT) e presidente di Op Meridia: possibile rush finale soddisfacente
“Una campagna che possiamo definire atipica ma che siamo fiduciosi possa riservarci ancora buone soddisfazioni, vista la qualità del prodotto. Possiamo parlare di una stagione contraddistinta dalla qualità dei grappoli, sia per le uve tradizionali che per le seedless. Sicuramente, sin dalle prime battute il grande ostacolo è stato il clima: abbiamo sofferto il caldo e la siccità che hanno determinato un anticipo produttivo di almeno venti giorni sia in Puglia che in Sicilia. Questo non ha avvantaggiato la commercializzazione perché, dopo una fase positiva all’esordio, c’è stata poi una leggera flessione anche per la presenza di altre referenze di ortofrutta tipicamente estive che non ha agevolato i consumi di uva".
“Adesso, invece, possono arrivare grandi soddisfazione grazie alla grande qualità del prodotto; quest’anno il colore degli acini è strepitoso e anche il grado brix non tradisce le aspettative. Purtroppo, la resa produttiva è stata inferiore del 25-30%; quindi per garantire ai consumatori grappoli sino a fine stagione stiamo facendo un gran lavoro di gestione agronomica in campo e nel post raccolta".
“Attualmente è il momento dell’uva Italia, tra le uve tradizionali, che insieme alle varietà senza semi arricchisce il mercato. Questo dimostra che le tradizionali e le seedless possono coesistere perché catturano consumatori differenti: l’uva Italia ha ancora tantissimi consumatori fedeli, grazie al suo gusto inconfondibile e può portare avanti valori territoriali importanti da comunicare grazie alla forza delle denominazioni, che possono aiutare a non percepire l’uva solo come commodities".
"Le varietà senza semi invece, hanno gusti più adatti a conquistare le nuove generazioni. In questo scenario di consumo, per il futuro del comparto è sempre più importante promuovere il prodotto, valorizzare la vocazione territoriale e programmare l’innovazione delle produzioni, rafforzando le dinamiche di filiera e senza dimenticare i processi di aggregazione” Quotazioni? “Siamo in linea con quelle della media dell’anno scorso ma non ci aspettiamo un indispensabile incremento nelle ultime battute della stagione”, conclude Del Core.
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli