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Uva da tavola, produzione giù dell'8% su base annua
Scarica il rapporto Ismea sui dati previsionali Istat
Volumi inferiori rispetto agli anni passati ma ottimi risultati dal punto di vista qualitativo. Ecco come si presenta quest'anno la stagione dell'uva da tavola secondo il report di Ismea Mercati. A seguire tutti i dettagli.
Contesto europeo
La produzione europea di uva da tavola di quest'anno è quantitativamente molto limitata ma presenta un ottimo profilo qualitativo. Il mercato risente del contesto generale caratterizzato da inflazione e basso livello di fiducia delle famiglie europee. L'offerta appare in equilibrio con la domanda e le operazioni di raccolta si svolgono velocemente mano a mano che procedono le contrattazioni e, quindi, al momento poche partite sono destinate alla frigoconservazione e una campagna iniziata con circa due settimane di ritardo appare destinata a concludersi con qualche settimana di anticipo già a fine ottobre.
Situazione produttiva in Italia
I dati previsionali di Istat indicano per l'Italia un'offerta di uva per il 2023 di circa 890 milioni di kg, con una flessione dell'8% su base annua e del 12% rispetto alla produzione media del triennio precedente. La percezione degli operatori è che la flessione sia ancora più consistente (intorno al 30%). Infatti, la riduzione delle superfici vitate e il clima hanno influito negativamente sulla quantità prodotta ma non sulla qualità organolettica delle uve che presentano una colorazione e un grado Brix ottimale.
Andamento dei prezzi
L'attuale campagna commerciale delle uve è caratterizzata da un'offerta limitata e da prezzi all'origine - ossia al cancello dell'azienda agricola - in forte rialzo sia rispetto al 2022 sia rispetto al prezzo medio del triennio 2020-2022, ma non mancano eccezioni per alcune varietà o alcune piazze che mostrano variazioni negative.
Commercio con l'estero
Quest'anno i flussi di prodotto in uscita dal nostro Paese sono attesi in contrazione rispetto a quelli degli ultimi anni a causa della riduzione dell'offerta ma i listini in forte aumento dovrebbero garantire l'aumento degli introiti per le esportazioni.
Acquisti domestici
I dati delle vendite al dettaglio di uve da tavola al 10 settembre 2023 indicano una netta flessione degli acquisti, pari a circa il 7% su base annua. Il rincaro del prezzo medio al dettaglio è del 19% e in conseguenza di ciò la spesa è cresciuta del 14% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Prospettive
La campagna 2023 dovrebbe concludersi con qualche settimana di anticipo rispetto alla norma. Infatti, in campo i tagli si avviano alla conclusione e le partite di uve stoccate nelle celle frigorifere sono quantitativamente limitate. A fronte di un'offerta contenuta, il profilo qualitativo del prodotto continua ad essere ottimo e ciò dovrebbe contribuire a mantenere le quotazioni all'origine su valori elevati. Le previsioni relative al saldo della bilancia commerciale delle uve da tavola sono ottimistiche, in quanto l'aumento del prezzo all'export dovrebbe compensare la flessione dei volumi spediti.
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Fonte: Ismeamercati.it