Uva da tavola, la segmentazione dell’offerta sarà il futuro

Salvatore Novello: «Dobbiamo cercare di ottenere grappoli per tutti i gusti”

Uva da tavola, la segmentazione dell’offerta sarà il futuro

Un grappolo per ogni gusto”, questo lo slogan di Salvatore Novello, amministratore della Novello & C. srl di Mazzarrone (Catania), azienda leader nell’uva da tavola, che produce grappoli da oltre 40 anni, avvalendosi anche di agricoltori locali di fiducia, per un totale di oltre 250 ettari di superficie complessivamente gestita.

“Dobbiamo cercare di offrire dei grappoli che accontentino ogni tipo di consumatore – continua Novello - e ogni esigenza. Il consumo dell’uva non può essere contemplato solo dopo i pasti ma si deve rivalorizzare il prodotto a 360°. Migliorare la segmentazione come è stato fatto con il pomodoro o le mele, creare un ventaglio di offerta ampio e strutturato”. La stagione dell’uva da tavola è alle porte e, ancora, le cicatrici delle passate stagioni permangono evidenti. E' l'occasione per approfondire alcuni aspetti con l’imprenditore siciliano. 

Due anni di scarsa piovosità hanno stressato le piante e la qualità del prodotto non era eccellente. Anche i costi sono stati esorbitanti dalla produzione al confezionamento per finire al trasporto, soprattutto navale. I disastri delle passate stagioni sono figli di una serie di motivazioni concatenate ma, in parte, qualcosa si poteva prevedere. Noi produttori dobbiamo fare un “mea culpa”; ci sono stati degli errori che con adeguate strategie si potevano limitare, se non evitare, però si dovrà avere il coraggio di fare scelte estreme in futuro, come scartare prodotto per avvantaggiare un’offerta più omogenea e di qualità. Ma anche pratiche come l’incisione anulare sarebbero da evitare per non inficiare l’aromaticità del prodotto; dobbiamo focalizzarci sul benessere della pianta, sulla qualità dei grappoli e sulla bontà degli stessi. I volumi non possono essere un discrimine per la buona riuscita di una stagione”.

Riscatto a partire dalla qualità
“I consumatori vogliono qualità ma, inevitabilmente, volumi eccessivi non hanno fatto bene nelle passate stagioni. Nelle ultime due o tre stagioni, veniamo da crisi di consumo e da cambiamenti. Noi imprenditori facciamo i conti tra costi e ricavi e pensiamo di trovare la soluzione nei volumi per ridurre le spese. Ma più prodotto non si traduce in più introiti, tra l’altro per mantenere più grappoli sulla vigna, i costi di gestione aumentano e non si recupera il terreno perso. Quando si offre un grappolo di qualità il consumatore è soddisfatto e il prezzo diventa secondario. Forse con meno prodotto si sarebbe ottenuto anche di più”.

Le senza semi stanno dando uno spiraglio al mercato
Le seedless stanno dando uno spiraglio al mercato e hanno fatto capire che l’uva di qualità viene premiata. Per questo sarebbe opportuno segmentare l’offerta e di conseguenza, anche, le varietà tradizionali come l’Italia troverebbero nuova linfa commerciale. Guardiamo il mondo mela, per esempio, ci sono diverse varietà che accontentano le esigenze di tutti sia in termini economici che qualitativi. All’inizio non sarà semplice ma si dovrà trovare una strategia per soddisfare il consumatore e creare un’esperienza positiva”.

Dobbiamo invogliare un consumo  dell’uva a 360° - conclude Novello - magari durante un aperitivo o a cena, per finire nei distributori automatici di cibo o durante gli eventi sportivi; il percorse è lungo ma dobbiamo provare”. 
“Difficile fare previsioni per la campagna che verrà ma, da quello che abbiamo notato, sulle precoci abbiamo minori volumi e anche sulle altre uve ci aspettiamo un trend analogo. Gli ostacoli da affrontare saranno diversi: oltre al mercato ci sono avversità - come l’avvento della cicalina - che diventano sempre più pressante. Attendiamo trepidanti la nuova stagione, le idee da mettere in campo non mancano, ci auguriamo tutti un buon lavoro”.