Dalla distribuzione
Una nuova visione dei mercati all’ingrosso per sostenere il futuro della filiera
Dal palco de Il Carrello Frutta & Verdura, Pallottini rilancia su innovazione, PNRR e dialogo con stakeholder

Alla prima edizione de Il Carrello – Frutta & Verdura, l’Atlante del Retail, organizzata da IFN e Agroter con la collaborazione di Toluna e NielsenIQ, i riflettori si sono accesi su uno dei pilastri, spesso sottovalutato, della filiera ortofrutticola italiana: il sistema dei mercati all’ingrosso.
A guidare l’analisi sul presente e sul futuro di queste strutture è stato Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati e Direttore Generale del Centro Agroalimentare di Roma, intervenuto sul palco per fotografare uno scenario complesso ma pieno di potenzialità.
Accanto a lui, Fabrizio Pattuelli, Supply Chain Specialist di IFN, ha scandito i numeri della rete Italmercati: 7 milioni di tonnellate di frutta e verdura movimentate ogni anno, 11 miliardi di euro di giro d’affari e 4 mila aziende coinvolte. Dati che parlano di un comparto imponente, ma non ancora riconosciuto come tale a livello politico e istituzionale. Pattuelli, infatti, rivolgendosi a Pallottini, ha domandato se non sia proprio l’assenza di una strategia nazionale chiara a rappresentare oggi il vero nodo da sciogliere per permettere ai mercati all’ingrosso di compiere un salto di qualità.

Un tema che Pallottini ha raccolto e rilanciato senza esitazioni. “Il sistema dei mercati all’ingrosso si è modernizzato negli ultimi anni, nonostante le criticità”, ha sottolineato dal palco. “Sono in corso investimenti importanti, anche grazie al PNRR, che spingono verso digitalizzazione e infrastrutture più moderne. Ma a questo dinamismo corrisponde ancora una lettura istituzionale antica e sbagliata”.
Lo scarto tra visione e realtà è evidente nei numeri della frammentazione: 137 mercati in Italia, senza alcuna categorizzazione, contro i 26 Mercati di interesse nazionale della Francia e i 24 della rete Mercasa Spagna. Una distanza che racconta un modello che deve crescere non soltanto in efficienza, ma soprattutto nel riconoscimento del suo ruolo sistemico. E proprio su questo fronte Pallottini ha lanciato uno degli appelli più chiari dell’intervento: “Non possiamo più essere considerati semplici enti locali. I mercati svolgono una funzione pubblica, di sicurezza alimentare e tenuta economica. Chiediamo al Governo il riconoscimento formale dei mercati strategici nazionali”.

Un modello da attenzionare e è proprio quello del CAR di Roma, che ha rotto gli schemi introducendo l’operatività diurna in un settore ancora legato alla notte. Una scelta controcorrente, oggi considerata una leva verso la modernizzazione dell’intero sistema.
Ma il rinnovamento passa anche dalle relazioni con gli altri attori della filiera, in particolare la Gdo e le Organizzazioni di Produttori. “Se la Grande distribuzione oraganizzata vuole davvero intercettare la domanda di prodotto locale – afferma Pallottini – deve passare dai mercati all’ingrosso, luoghi dove il territorio esiste davvero, fisicamente e commercialmente”.

Il messaggio finale è chiaro: i mercati non sono un residuo del passato, ma un asset essenziale per competitività, sicurezza alimentare e presidio del territorio. La sfida ora è trasformare questa consapevolezza in azioni di politica economica. (aa)

















