Dal campo
Top Melon, ottima partenza per i meloni umbri
Spinetti: “Quotazioni in linea con l’anno scorso”
È partita in questi giorni la raccolta del melone umbro coltivato sotto tunnel negli areali di Top Melon a Pantalla (Perugia). I primi frutti presentano un livello qualitativo alto, anche se i volumi non sono dei più alti a causa dell’andamento climatico dell’ultimo periodo.
“Le coltivazioni si presentano belle anche se il carico di frutti per pianta non è altissimo in quanto risente un po’ delle mancate allegagioni a causa di temperature troppo basse avute nel mese scorso, specialmente nei primi trapianti di tunnellino”. È il commento che arriva a IFN da Marco Spinetti, responsabile controllo qualità e produzione nel magazzino di lavorazione aziendale.
Quest’anno l’azienda ha leggermente ridotto le superfici a melone in pieno campo per aumentare le coltivazioni sotto tunnel. “Prevediamo che la produzione sotto tunnel nel mese di giugno non sarà eccessiva – continua Spinetti - per cui, se accompagnata da temperature normali, potrebbe vedere prezzi discreti. È invece probabile un ‘buco produttivo’ nella seconda parte del mese in quanto i tunnellini hanno risentito delle basse temperature, con pochi meloni allegati ed in ritardo nel programma produttivo”.
Sulla campagna siciliana, Spinetti commenta: “La loro produzione è stata sfavorita dal maltempo che ha sicuramente frenato i consumi ed è oramai alla fine per cui già si nota un risveglio sui prezzi. Allo stesso tempo dalla Spagna non sembra registrarsi alcun aumento di produzione che possa influire sul nostro mercato”.
Se la manodopera rappresenta un problema per molte aziende italiane, Top Melon ha trovato la sua personale strategia: “Allunghiamo il periodo lavorativo il più possibile con le produzioni autunno-invernali: in questo modo diamo stabilità ai nostri dipendenti. Poi ovviamente confidiamo sull’arrivo degli stagionali richiesti con le domande sui flussi”.
L’azienda si aspetta quotazioni in linea con lo scorso anno considerate le contingenze economiche attuali. “I costi di produzione hanno avuto un importante aumento nello scorso anno ma sembra che questa corsa al rialzo stia frenando per cui non prevediamo ulteriori aumenti dei costi se non quelli già assorbiti dalla scorsa campagna” dice Spinetti.
E conclude: “Ci auguriamo quindi delle quotazioni in linea con quelli dello scorso anno anche perché è dato per certo che ci sono meno superfici in produzione quindi l’offerta non dovrebbe essere eccessiva”.