Tea: il Regno Unito accelera

Il progetto TuberGene punta a risolvere i punti critici della filiera pataticola

Tea: il Regno Unito accelera

Il Regno Unito è pronto a cambiare passo nella filiera delle patate grazie all’utilizzo delle TEA, come riportato dal sito FutureFarming.com. 
Il nuovo progetto di ricerca, chiamato TuberGene, è guidato da B-hive Innovations (azienda inglese specializzata nell’innovazione in ambito ortofrutticolo) e fa parte del Programma nazionale di biologia ingegneristica dell’UKRI - UK Research and Innovation, ovvero, un ente pubblico che gestisce i finanziamenti per la ricerca e l'innovazione – che è stato realizzato dopo l'approvazione della nuova legislazione che consente lo sviluppo commerciale di colture geneticamente modificate.

Entrando nel dettaglio, come riporta la BCC (clicca qui per approfondire) grazie al “Precision Breeding Act”, che è stato approvato un anno fa, nel Regno Unito è consentito l’uso delle TEA e di altri metodi che potrebbero emergere in futuro, a condizione che il risultato finale sia un raccolto che non sia diverso da una varietà che avrebbe potuto essere prodotta naturalmente (in sostanza è proibito lo scambio di geni fra specie diverse). Quindi, al di là della Manica, hanno accelerato notevolmente sull’utilizzo delle TEA a differenza del vecchio Continente, e, secondo la stampa inglese, questa rapidità non è casuale, ma è un tentativo del governo inglese di marcare le differenze con l’UE, su di un tema particolarmente caro al mondo produttivo.
Tornando al progetto TuberGene, l’obiettivo è sfruttare il potere dell’editing genetico per affrontare le sfide più urgenti e garantire allo stesso tempo un futuro sostenibile per l’industria delle patate, che ricordiamo essere una filiera fondamentale per il settore agroalimentare britannico, forte di una produzione di circa 5 milioni di tonnellate all’anno. In particolare, fra malattie ed effetti del cambiamento climatico, le rese sono altalenanti; oltretutto, il cambiamento delle preferenze dei consumatori ha causato un graduale calo delle vendite di patate fresche, poiché le persone optano per alternative più veloci da preparare, come riso e pasta. 

I ricercatori si concentreranno su due obiettivi chiave: ridurre la sensibilità all’imbrunimento interno dei tuberi (una fisiopatia post-raccolta particolarmente pericolosa che si verifica in seguito a un impatto meccanico) e rendere le patate più veloci da cuocere. Questi “upgrade” mirano a migliorare la qualità delle patate, ridurre gli sprechi alimentari e soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori. 
La prima parte del progetto prevede il sequenziamento del genoma della varietà Maris Piper, fra le più amate nel Regno Unito, che sarà poi sottoposta alle tecniche di editing genetico per raggiungere i tratti desiderati.
Barbara Correia, ricercatrice presso B-hive, ha aggiunto: "Questo progetto sfrutta l'esperienza bioinformatica nella nostra attività e il sequenziamento del genoma ci consente di costruire una pipeline per affrontare altre questioni nella coltivazione delle patate, come la resistenza alle malattie durante la fase produttiva. È un percorso verso il futuro, che non riguarda solo la patata, perché il know how che acquisiremo lo potremo trasferire anche su altre colture, aiutando così il settore dei prodotti freschi del Regno Unito”.(gc)

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