TEA, dalla politica segnali di apertura

Sono tre le proposte di legge a favore

TEA, dalla politica segnali di apertura

Gli eventi climatici sempre più estremi e le malattie sempre più aggressive non fanno che riportare l’attenzione su un tema molto caro ai produttori, quello delle TEA. Le Tecniche di Evoluzione Assistita, in particolare cisgenesi e genome editing, attualmente in Italia sono ancora relegate ai laboratori, perché erroneamente equiparate agli Ogm. Quello che viene chiesto da tre proposte di legge presentate in Parlamento è infatti di poter verificare in campo le tecniche studiate per poi applicarle sulle coltivazioni, mettendo fine o riducendo una serie di problematiche. 

Si è parlato di questo ieri nella conferenza organizzata da Cibo per la mente, coordinamento di 15 associazioni della filiera agroalimentare per l’innovazione in agricoltura che si è tenuta a Roma, nella sala stampa della Camera dei Deputati. Sul tema sono intervenuti: il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura al Senato, l’Onorevole Raffaele Nevi, segretario della Commissione Agricoltura alla Camera, il Senatore Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, Riccardo Velasco, Direttore del Centro di Ricerca di Viticoltura ed Enologia del Crea e Tommaso Battista, presidente di Copagri. 
Il senatore Luca De Carlo, primo firmatario del Disegno di Legge AS 488, ha esordito sostenendo che è nota la consapevolezza di dover produrre di più e meglio. “Partendo da questo, è necessario spiegare all’opinione pubblica che le Tea non hanno niente a che fare con gli Ogm e replicano quello che in natura avverrebbe già. La Commissione Europea dovrebbe pronunciarsi sul tema in estate, quindi con la proposta di legge non facciamo che anticipare la questione. Dobbiamo iniziare ad utilizzare meno acqua, concimi e fitofarmaci e le Tea rappresentano senz'altro una soluzione”.  

Gli ha fatto eco Raffaele Nevi, segretario della Commissione Agricoltura alla Camera e primo firmatario della proposta AC 611. “Il nostro settore primario ha bisogno di aumentare la qualità e la quantità delle produzioni, assicurare reddito agli agricoltori e al tempo stesso non perdere di vista le sfide che deve affrontare in termini di sostenibilità e cambiamenti climatici. In uno scenario simile, dobbiamo poter contare sulla scienza e sulla ricerca e le nuove Tecniche di Evoluzione Assistita rappresentano senza dubbio una soluzione, anche per diminuire sempre di più la dipendenza dalle importazioni dall'estero. Le proposte di legge che abbiamo presentato dimostrano la volontà della politica di andare verso questa direzione. La sperimentazione in campo delle TEA potrà giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo di questi preziosi strumenti, in attesa di una nuova normativa europea che ne favorisca il pieno accesso”.

Con un video messaggio è intervenuto anche l’ex ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, primo firmatario del Disegno di legge S 643. “Se vogliamo tutelare il Made in Italy in campo agroalimentare, dobbiamo anche avere la capacità di investire per renderlo più forte e competitivo, senza snaturare, ma anzi valorizzandone le caratteristiche di qualità. Sappiamo bene che scienza e tecnologia sono essenziali per la crescita e la capacità competitiva di questa attività centrale per la nostra economia. Per questo, il disegno di legge che ho presentato si propone non solo di consentire la sperimentazione in campo delle TEA, ma anche di investire ulteriormente nella ricerca. L’Italia può porsi all’avanguardia in Europa nello sviluppo delle tecniche di genome editing, anticipando le normative che potranno emergere in sede UE e mettendosi sin da subito al passo con i Paesi più avanzati. Progresso e sicurezza sono le parole d’ordine che devono farci da guida”.

Riccardo Velasco, del Crea, ha invece portato l’attenzione sulla sperimentazione in campo. “Portare in campo ciò che è stato studiato dai ricercatori è fondamentale per un’agricoltura chiamata ad affrontare le sfide della sostenibilità e dei cambiamenti climatici. Vogliamo infatti testare ciò che negli ultimi anni è stato fatto con il progetto Biotech su cereali, vite, melo, citrus, pomodoro e melanzane e su cui abbiamo avuto risultati eccezionali. Grazie alle Tea siamo in grado di sviluppare nuove varietà che consentiranno all’agroalimentare italiano di rimanere competitivo e mantenere salde le radici del Made in Italy. Ecco perché il Crea non può che accogliere con favore l’intervento del mondo politico che ci consentirà di testare questi preziosi strumenti innovativi e di rafforzare la ricerca agricola italiana”.
Infine, ha preso la parola Tommaso Battista, presidente di Copagri: “Entro il 2030 ci viene chiesto di aumentare la produzione garantendo sempre la stessa qualità. Difficile ampliare le superfici di coltivazione, per cui dobbiamo poter adottare in campo le tecniche di evoluzione assistita per raggiungere l’obiettivo”.