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Susina Angeleno: si preannuncia una campagna positiva
Moretti (Agrintesa): “Dopo un anno di scarsa produzione torniamo ai volumi che ci competono. Qualità buona”
Giunti a metà settembre siamo nel vivo della campagna commerciale delle susine, e da pochi giorni ha fatto il suo ingresso nei mercati la varietà Angeleno, ritenuta ancora il riferimento per il comparto, grazie ad un mix di gusto e shelf life difficilmente eguagliabili. Con Cristian Moretti, Direttore di Agrintesa, scopriamo cosa ci riserverà questa campagna.
Pattuelli - Direttore, la susina Angeleno è in fase di raccolta. Ci può spiegare come sta procedendo la campagna?
Moretti - In questo momento siamo in piena fase di raccolta con Angeleno, una varietà molto importante per Agrintesa, sulla quale vantiamo volumi importanti, uno storico know-how produttivo da parte dei nostri soci e una capacità gestionale nei nostri stabilimenti di massimo livello.
La campagna registra un lievissimo ritardo - una scelta cosciente e ponderata per permettere ai frutti di raggiungere una migliore colorazione - e, a oggi, è stato conferito nei nostri stabilimenti circa il 40% del prodotto. Siamo di fronte a una campagna che si preannuncia positiva: il prodotto ha raggiunto un elevato grado brix e le pezzature sono buone. Dal punto di vista dei volumi, prevediamo di raggiungere le 11-12 mila tonnellate, inferiori del 10-15% al nostro pieno potenziale produttivo: la quantità mancante va attribuita principalmente alle perdite causate dalle grandinate del mese di maggio che hanno compromesso i frutti o i frutteti colpiti e privi di protezione.
Tutto il prodotto viene gestito nei nostri stabilimenti di Bagnacavallo e Faenza: strutture altamente specializzate, in grado di conservare in maniera ottimale il prodotto e confezionare importanti quantità giornaliere, offrendo al tempo stesso una mirata selezione della qualità e un’ampia diversificazione in termini di confezionamento.
Pattuelli - Quali sono le vostre aspettative a livello commerciale, anche in relazione all’elevata shelf life di questa susina? Ci può fare una panoramica dei principali mercati dove verrà collocata?
Moretti - Gestiremo la commercializzazione della varietà Angeleno per i prossimi tre mesi attraverso le nostre società commerciali del Gruppo Alegra, concludendo la stagione nella prima parte di dicembre. Ci aspettiamo una campagna positiva con un buon posizionamento del prodotto sul mercato e, di conseguenza, risultati positivi per i nostri soci: il riferimento a cui tendiamo è quello della passata stagione, che ha visto Angeleno raggiungere quotazioni soddisfacenti a fronte, purtroppo, di una produzione che, in particolare per la Romagna, è stata fortemente segnata dalle gelate primaverili e dall’alluvione di maggio.
Quest’anno la situazione è nettamente diversa: l’areale romagnolo registra, come detto, una buona produzione mentre i competitor spagnoli denunciano un deficit produttivo importante: in questo contesto crediamo che sul mercato si possano individuare spazi interessanti con una richiesta del nostro prodotto buona e costante.
Guardando, più in generale, al segmento delle susine, dopo i mesi di giugno e luglio, dove la specie non ha brillato sul fronte delle richieste e delle quotazioni, con agosto sia le varietà europee che quelle cino-giapponesi hanno visto un risveglio importante della domanda, in particolare sui mercati esteri, con un posizionamento e risultati nettamente migliori. L’export rimane il canale principale per la nostra Angeleno che raggiunge sia l’Europa continentale che il mercato inglese, grazie a importanti e storici accordi di fornitura, con minori quantità esportate anche in Oltremare.
Pattuelli - Angeleno è ancora considerata il riferimento nel comparto susine. Qual è la sua importanza all’interno del catasto di Agrintesa? State rinnovando gli impianti o ci sono varietà più performanti che potrebbero sostituirla?
Moretti - Come accennato, Angeleno è un prodotto identitario per Agrintesa, con superfici importanti coltivate dai nostri soci: in quest’ottica, siamo impegnati ad accompagnarli anche in un necessario quanto importante processo di rinnovamento e protezione degli impianti, attraverso contributi e sostegni concreti con l’obiettivo di preservare il posizionamento quanti-qualitativo raggiunto sulla varietà.