Il meglio di IFN
Spesa pianificata anche per frutta e verdura
Di fronte alla riduzione del potere d’acquisto aumenta il ricorso alla lista della spesa
Il Monitor Ortofrutta ha indagato nelle scorse settimane quali strategie di acquisto hanno messo in campo gli italiani nel corso dell’ultimo anno a seguito della variazione, per lo più negativa, del loro potere d’acquisto (per leggere l’articolo sulle variazioni del potere d’acquisto clicca qui). Come strategia chiave per controllare gli acquisti, il 60% degli italiani posiziona al primo posto la pianificazione della spesa. Il ritorno alla lista della spesa anche per l’ortofrutta sembra essere la strategia più convincente ed efficace per contrastare il caro vita. Tendenza, però, che deve far suonare un campanello di allarme a produttori e distributori sulle conseguenze per gli acquisti di impulso e sull’importanza della comunicazione above e below the line (dai media generalisti ai punti di vendita) per supportarli adeguatamente.
Sommando i voti delle prime tre preferenze su una scala di dodici elementi, al primo posto nel ranking delle strategie d’acquisto, indipendentemente dalle variazioni in aumento o in diminuzione del potere d’acquisto, la pianificazione si conferma la strategia principale adottata da circa il 60% degli intervistatiper fare la spesa. È opportuna quindi una riflessione sugli effetti che genera a negozio: pianificando prima - in ottica di riduzione della spesa e di maggior risparmio – si avrà un ridimensionamento degli acquisti di impulso e diverranno così cruciali gli elementi di comunicazione all’interno del punto vendita.
Indipendentemente dalle variazioni negative o positive sulla capacità di spesa dei portafogli degli italiani, i consumatori sono dunque in generale più attenti nell’acquisto dei prodotti. Al secondo posto della classifica delle strategie per fare la spesa, infatti, il 44% degli intervistati dichiara di concentrare gli acquisti sui prodotti essenziali.
Al terzo posto, gli italiani dicono di fare la spesa in più negozi (38% ), evidenziando così l’infedeltà dei consumatori nei confronti del luogo di acquisto principale. Dall’analisi di confronto dei sotto campioni - per valutare le differenze dei comportamenti degli italiani in funzione delle variazioni al potere d’acquisto - emerge una differenza di 8 punti percentuali nella strategia di “fare la spesa più di frequente”, a vantaggio di coloro che percepiscono un aumento del potere d’acquisto (39%). Più vai a fare la spesa e più spendi, pare invece essere la convinzione di fondo, degli italiani che hanno visto una riduzione del potere d’acquisto e, quindi, per essere più parsimoniosi riducono i giri al supermercato.
L’analisi per aree geografiche evidenzia che la quota maggiore degli intervistati (55%) che va più volte a fare la spesa vive al Sud e nelle Isole, mentre al Nord la quota è dimezzata.
Tornando all’analisi di confronto dei sotto campioni, i dati confermano che la riduzione del potere d’acquisto spinge i consumatori a controllare maggiormente gli acquisti e quindi a virare sull’acquisto di prodotti in promozione (34%) e a fissare un budget (31%) al fine di risparmiare sulla spesa, evidenziando una differenza di circa 10 punti percentuali rispetto alla quota del campione di intervistati che hanno avuto un aumento del potere d’acquisto.
“Fissare un limite di spesa”, osservando una riduzione del potere d’acquisto, è una strategia che si differenzia a seconda della fascia d’età con una gap di circa 10 punti tra la quota più alta - 34% per gli over 55 - e quella più bassa - 25% tra 35 e i 54 anni - e a seconda dell’area geografica in cui si vive; il mezzogiorno - tendenzialmente più povero - registra la quota più alta per la strategia di definire un budget per la spesa (34%), il doppio della quota più bassa (17%), registrata al Nord est.