Attualità
Spagna, a Jerte perso l'80% delle ciliegie
Il maltempo falcidia la produzione nell'Extramadura
La campagna delle ciliegie parte in difficoltà in Italia ma anche in Spagna, dove nella comunità Valle del Jerte, in Extremadura, la produzione è stata fortemente danneggiata dalle pesanti piogge che si sono abbattute sull’areale rinomato proprio per il frutto. Come si legge su Valencia Fruits, la regione ha praticamente detto addio alla sua campagna, riuscendo a raccogliere solo il 20% della produzione, che generalmente si aggira attorno alle 18mila tonnellate.
L’immagine che si presenta ora agli agricoltori della zona è quella di migliaia di alberi pieni all’80% di ciliegie screpolate e, addirittura, in evidente stato di putrefazione, con punti di raccolta inattivi e migliaia di contenitori che rimarranno vuoti.
L’impatto è pesante. Le organizzazioni agricole hanno avvertito che le piogge hanno danneggiato almeno 24,5 milioni di chili di ciliegie, di cui solo 2,5 assicurati. Quella dell’assicurazione è infatti una piaga, come riporta il presidente dell’associazione delle cooperative della Valle del Jerte, José Antonio Tierno: “La possibilità di assicurarsi c’è ma non ci sono grandi adesioni. Solo il 7% della produzione è infatti assicurato, molto probabilmente perché una buona parte di produttori coltiva il prodotto ma non è la loro primaria fonte di reddito”.
Tierno, la cui associazione riunisce 3.500 agricoltori e 16 cooperative, invoca aiuti da parte della politica, affinché sia sensibile con i produttori: “Così come sono previsti aiuti per la siccità, è giusto che si tenga presente anche la pioggia, che è diventata la nostra rovina”.
I leader politici sembrano aver colto l’appello. Infatti, i sindaci della regione hanno infatti concordato all’unanimità di richiedere la dichiarazione di stato di emergenza, riconoscendo la situazione particolarmente difficile che manda in fumo un anno di lavoro. E, fino a ieri, la situazione non sembrava in fase di miglioramento. La pioggia continua infatti a cadere ed è attesa ancora per una settimana.