Attualità
Semplificazione PAC, l’Italia agricola dice sì (ma con riserve)
“Primo passo, ma servono coraggio e risorse certe”

Il nuovo pacchetto di semplificazioni presentato ieri dalla Commissione europea sulla Politica Agricola Comune ha ricevuto il plauso delle principali organizzazioni del settore agricolo italiano. Coldiretti, Cia-Agricoltori Italiani e Copagri e accolgono con favore l’iniziativa di Bruxelles, che punta a ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori e a rafforzare la competitività del comparto. Tuttavia, tutte e tre le sigle chiedono che il percorso prosegua con decisione, rispondendo con concretezza alle esigenze del mondo agricolo.
Coldiretti: “Bene la semplificazione, ma no al taglio dei fondi PAC per le crisi”
Coldiretti valuta positivamente la proposta di semplificazione, inserita in un percorso già avviato con interventi su condizionalità, costi standard, supporti agli investimenti e modifiche semplificate ai Piani strategici. Tuttavia, l’organizzazione guidata da Ettore Prandini mette in guardia su alcuni punti critici.
“L’agricoltura europea è una leva geopolitica strategica – ha affermato Prandini – in un contesto in cui potenze come Stati Uniti e Cina stanno investendo massicciamente nel comparto. Garantire semplificazione e risorse adeguate è vitale per il futuro dell’Unione”. Il segretario generale Vincenzo Gesmundo ha chiesto “più coraggio per garantire la produzione agricola europea e abbattere una burocrazia esasperata che ha frenato i nuovi insediamenti e gravato le aziende”.
Preoccupazioni sono state espresse anche dall’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, che ha criticato la sovrapposizione tra la discussione sul budget Ue e quella sulla PAC post 2027, previste entrambe per luglio. “Serve chiarezza sulle risorse disponibili prima di decidere la loro distribuzione”, ha ammonito.
Coldiretti ribadisce infine il proprio no all’ipotesi di un fondo unico, chiedendo che la PAC mantenga un’autonomia di bilancio con risorse certe, e sottolinea la necessità di investimenti strutturali, a partire dalla gestione dell’acqua per l’agricoltura.
CIA: “Serve una PAC post 2027 più vicina alle esigenze reali”
La Cia-Agricoltori Italiani saluta positivamente il pacchetto di semplificazioni, pur riservandosi una valutazione approfondita sull’impatto delle misure a livello nazionale. “Da anni gli agricoltori sono schiacciati da burocrazia, vincoli e pochi riconoscimenti concreti. La direzione intrapresa è quella giusta, ma la proposta resta tecnicamente complessa e richiede ulteriore analisi”, osserva la Cia in una nota. L’organizzazione riconosce tra i punti positivi l’allentamento della condizionalità, il sostegno ai piccoli agricoltori, ai giovani e al biologico, così come i nuovi strumenti per fronteggiare la crisi climatica e incentivare la gestione del rischio.
“È necessario costruire una PAC post 2027 più vicina alle reali esigenze degli agricoltori – ha dichiarato il vicepresidente nazionale Matteo Bartolini – che vada nella direzione delle misure annunciate, ma che sia integrata in un piano unitario nazionale per l’utilizzo dei fondi europei”.
Copagri: “Misure concrete che accolgono molte nostre proposte”
Entusiasta la reazione di Copagri, che vede nelle nuove misure una risposta diretta alle istanze avanzate dall’organizzazione negli ultimi mesi. “Il pacchetto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la semplificazione della PAC”, ha commentato il presidente Tommaso Battista, ricordando che la proposta dovrà ora passare al vaglio del Parlamento e del Consiglio Ue. Battista sottolinea in particolare “le semplificazioni sui pagamenti per i piccoli agricoltori, l’esenzione da alcuni obblighi ambientali e la maggiore flessibilità nella gestione delle buone pratiche agronomiche”. A giudizio del presidente, “si tratta di misure che promuoveranno concretamente la competitività del settore primario e che finalmente introducono un principio fondamentale: un solo controllo in loco all’anno per azienda agricola”.
Battista ha poi auspicato un intervento strutturale per la creazione di un fondo europeo dedicato alle crisi, “senza gravare sul bilancio agricolo”.
Prossime tappe: la proposta della Commissione sarà ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Intanto, le associazioni italiane vigilano affinché la riforma mantenga centralità, risorse e coerenza con le esigenze del comparto agricolo. (aa)
Fonte: Coldiretti, CIA e Copagri
